Morgano, ladri “antiquari” in fuga con 62 tele rubate

MORGANO. Avevano appena chiuso i cassoni del furgone e stavano per andarsene con un cospicuo bottino di pezzi d’antiquariato, tra cui mobili d’epoca, lampade, argenteria e sessantadue quadri. Ma non hanno fatto in tempo a mettere in moto perché sul posto sono arrivate tre pattuglie dei carabinieri. Hanno provato la fuga nei campi, ma i militari hanno avuto la meglio: e le manette sono scattate ai polsi di Massimo Guadagnini, 29 anni, operaio di Paderno del Grappa, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio.
Assieme ad un complice, che è riuscito a dileguarsi, si era recato ieri mattina poco dopo le sei presso una abitazione in via Capitello a Morgano, dove in un magazzino erano conservati molti oggetti di valore, appartenenti alla famiglia di un 59enne. Penetrati all’interno, hanno cominciato a fare la spola con il furgone, sistemando tutti i pezzi da portare via, che poi con tutta probabilità avrebbero preso la strada del commercio parallelo dei mercatini d’antiquariato. Ma, essendo questa strada un po’ fuori mano, i loro movimenti sono stati notati da una persona che ha immediatamente avvisato il 112 di questo strano trasloco. Sul posto una pattuglia del nucleo operativo e radiomobile di Castelfranco, coadiuvata da due delle stazioni di Istrana e Vedelago. Alla vista delle macchine, i due ladri hanno capito che l’unica cosa da fare era quella di far perdere le proprie tracce, infilandosi nei campi di mais. Ma presto i carabinieri sono riusciti ad acciuffare Guadagnini procedendo con l’arresto. Quindi è stato compiuto l’inventario di quanto stava prendendo il volo: sessantadue quadri (in gran parte vedute di buona maniera), divani, sgabelli imbottiti, specchiere, lampade. Difficile al momento stabilire l’ammontare del valore della refurtiva.
Il proprietario ha riferito che si tratta soprattutto di valore affettivo, essendo oggetti sempre appartenuti alla sua famiglia, ma non di pezzi d’autore inestimabili. Ma al di là di questo, se non altro considerando l’argenteria e il prezzo che possono raggiungere sul mercato i mobili antichi e di buona fattura, il colpo avrebbe reso ai due ladri un bel gruzzolo. Ora le indagini dei carabinieri si stanno concentrando oltre sul complice fuggito, anche sulle dinamiche del furto: l’obiettivo è scoprire come mai i due siano andati a colpo sicuro, in un magazzino anonimo, ma ben sapendo che cosa avrebbero trovato e in che quantità, tanto appunto da dotarsi di un furgone per il trasporto. Per quanto riguarda il 29enne arrestato, ieri mattina è comparso davanti al giudice che ha confermato l’arresto per tentato furto aggravato e stabilito la misura dei domiciliari.
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