Morbillo, l’epidemia arriva a Treviso: donna ricoverata al Ca’ Foncello

Non è grave, ma i medici sono in allerta: «Boom in Italia, ci attendiamo altri casi. Meglio vaccinarsi». Scatta la campagna straordinaria per 7.900 bambini non protetti: obiettivo il 95% degli abitanti

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TREVISO. L'epidemia di morbillo lambisce la Marca. Al Ca’ Foncello il primo caso: è una donna arrivata da Milano e ricoverata da lunedì all'ospedale di Treviso per le complicanze della malattia.

Era convinta di avere la scarlattina, come le avevano indicato i medici milanesi, ma una volta arrivata al reparto di Malattie Infettive del Ca' Foncello i medici hanno capito ben presto che si trattava di morbillo, e hanno predisposto il ricovero in isolamento.

«La paziente si trovava in viaggio quando si è sentita male, non è in gravi condizioni ma in via precauzionale prosegue la convalescenza in ospedale» spiega Giovanni Gallo, primario di Igiene e Sanità Pubblica.

In questo momento più che mai il morbillo è osservato speciale, visto l'aumento esponenziale di contagi in Italia. Si rilevano già 1.333 casi dall'inizio dell'anno, di cui 56 in Veneto, con un aumento complessivo del 230% delle diagnosi rispetto agli stesi mesi del 2016.

«In questi ultimi anni la situazione era tranquilla, ma ora il morbillo ha ripreso a circolare in modo massiccio, con molti in particolare tra Piemonte, Lombardia, Lazio e Toscana. E' attorno a noi e dato che è molto contagioso, ci aspettiamo nuovi casi anche nella nostra provincia, per questo suggeriamo alla popolazione di vaccinarsi» sottolinea ancora il dottor Gallo.

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Gli esperti trevigiani invitano a non banalizzare sulla pericolosità del morbillo che si trasmette facilmente per via aerea tramite le goccioline respiratorie che si diffondono nell'aria, quando il malato tossisce o starnutisce.

«L'idea più diffusa è che si tratti di un piccolo morbo, poco importante e legato solo all'infanzia, ma non lo è affatto. Il morbillo può dare complicanze gravi quali encefalite, otiti e febbre molto alta, con percentuali di ricovero del 40%. La sua mortalità ammonta a un caso ogni 1.000 pazienti (quando si parla di 1 ogni 50.000 per la meningite, ndr)», aggiunge il primario.

Di fronte all'ipotesi di un aumento dei malati nel territorio trevigiano, l’Usl 2 ha disposto una campagna vaccinale straordinaria per i nati tra il 2006 e il 2015. Si parte oggi all'ambulatorio della Madonnina di Treviso e al distretto di Oderzo, aperti dalle 8.30 alle 17.

Ben 7.900 bambini che non hanno ricevuto l'immunizzazione sono stati invitati a partecipare. Il Vaccination Day proseguirà sabato 6 maggio nelle sedi di di via Dante a Montebelluna, al padiglione K a Castelfranco (8.30-17.30) e nell'ambulatorio di via Galvani a Conegliano (8.30-16.30). «Stiamo cercando di intercettare le famiglie con figli non vaccinati, spiegando loro che la profilassi è un atto per proteggere se stessi e gli altri» conclude Gallo. L'obiettivo è arrivare a vaccinare il 95% della popolazione, la soglia che assicura l'immunità di gregge che tiene lontana la malattia. 

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