Moon Boot, sci e ciaspole: a Treviso riparte lo sport system

TREVISO. La rivincita dei Moon Boot. E degli sci, degli scarponi, delle ciaspole e delle slitte, dei guanti e dei giubbotti. Tutta merce che si produce, storicamente, in una manciata di grosse imprese trevigiane concentrate nell’area che va da Montebelluna ad Asolo e da Giavera a Nervesa. In montagna nevica (forte) e in pianura le aziende dello sport system trevigiano si fregano le mani, perché le vendite, per la prima volta dopo tanti inverni di fiocchi col contagocce e piste imbiancate solo dai cannoni, mostrano un segno positivo a doppia cifra.
Più dieci per cento, in media, secondo i dati di Assosport aggiornati al ponte dell’Immacolata. Il mercato degli sci venduti in negozio valeva in media, negli anni scorsi, circa 29 milioni di euro, 20 milioni quello degli scarponi. Cifre che quest’anno saranno riviste al rialzo.
Lo sci. Il core business sono le attrezzature per lo sci. I nomi di riferimento sono colossi come Tecnica Group, di Giavera (con i marchi Nordica, Lowa, Blizzard, Bladerunner, Moon Boot, Rollerblade), o Fortex, di Montebelluna. I rispettivi titolari, Alberto Zanatta e Maurizio Forner, avevano spiegato come il riscaldamento globale avesse presentato, negli ultimi anni, un conto salatissimo. La stagione 2017/2018 è, finalmente, in controtendenza. «Da almeno tre anni non vivevamo una situazione del genere, in cui la neve è arrivata già prima di Natale» spiega Luca Businaro, presidente di Assosport, «il ponte dell’8 dicembre, che storicamente rappresenta l’avvio della vendita ai negozi aperti al pubblico e conta circa il 20 per cento del fatturato invernale, è stato molto positivo. Poi nel periodo natalizio l’innevamento naturale è stato ancora più massiccio, dal mezzo metro in su, su tutto l’arco alpino, da Est a Ovest (e anche questa è una differenza con gli ultimi anni), comprese Svizzera, Francia e Austria. Per le aziende, le vendite sono state eccezionali. Almeno un 10 per cento, in media, più dello stesso periodo dell’anno scorso. Per lo sci, le aziende hanno consegnato tutto il magazzino che avevano, e sono rimaste aperte pure a Natale e Capodanno per riuscire a evadere tutti gli ordini. L’assortimento dei negozi è dove la marginalità è più importante, quindi è il business più delicato».
Le calzature. Il mercato della neve si sviluppa su tre macro settori: attrezzature da sci, abbigliamento, scarponi da alpinismo e da escursioni. Basta una semplice gita fuori porta per vedere ai piedi dei turisti gli scarponi Moon Boot o altri prodotti nati nella Marca. Quest’anno l’abbigliamento invernale è stato acquistato non solo dagli sciatori. Con un tempismo perfetto, nei giorni scorsi Scarpa, azienda di Asolo produttrice di calzature sportive per la montagna, aveva annunciato la nascita di Scarpa F1, scarpone studiato con la svedese Riecco, dotato di una tecnologia per rintracciare i dispersi durante una valanga. «Vogliamo fornire ai nostri appassionati una tecnologia che riduce al minimo i tempi di ricerca di persone disperse e vittime di valanghe» ha spiegato Marco Campagna, marketing manager di Scarpa. Le abbondanti nevicate di questi giorni sono un toccasana anche per gli escursionisti, il cui numero l’anno scorso era crollato (la neve sparata dai cannoni copriva, ovviamente, soltanto le piste).
Il bilancio. «Prima di Natale abbiamo fatto un consiglio di Assosport, i dati sono positivi per tutti e tre i settori di produzione e la crescita del 10 per cento è una media destinata a crescere» spiega ancora Businaro. «L’anno scorso siamo stati penalizzati dalla “sciroccata” natalizia e dalle neve artificiale. Stavolta la neve naturale, a differenza di quella sparata gli anni scorsi, permette anche tutte le altre attività. E le previsioni sono ottime anche per i prossimi giorni. Per il ponte dell’Epifania è prevista neve». A fine mese è in programma Ispo, la grande fiera del settore a Monaco, dove saranno presentate le ultime novità tecnologiche. «Lì capiremo anche come si apre la nuova stagione» conclude Businaro, «ma le premesse sono ottime. I negozi infatti hanno venduto tutto e quindi ordineranno di più anche per l’inizio del 2018. Una congiuntura così favorevole non capitava da anni».
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