Montebelluna: «I murales sono vivi», il giovane artista che sperimenta opere che cambiano faccia

MONTEBELLUNA. I suoi murales prendono vita, cambiano forma. La notte li trasforma: quello che alla luce del sole è il volto di una ragazza, dopo il tramonto diventa un teschio spettrale. Lui è Diego Montagner ha 26 anni, vive a Montebelluna ma è originario di Caerano di San Marco. Ha fatto una scuola di grafica ma, come dice lui, «è difficile trovare lavoro dopo aver fatto questo percorso di studi». Dopo il diploma, Diego ha trovato lavoro in un’azienda che produce scatole di vario tipo, da quelle per le scarpe alle confezioni per il vino. «Era un lavoro monotono, tutti i giorni dovevo fare sempre la stessa cosa. Non mi piaceva più e quindi ho mollato».
Il giovane writer ha quindi trasformato la sua passione in un vero e proprio lavoro: «Ho inziato a disegnare prima sui quadri, poi mi sono dedicato alle aerografie. Da qui è nata la mia passione per i disegni sui muri. Ho aperto la partita Iva, mi sono fatto uno studio nella casa in cui abito con la mia ragazza a Montebelluna e lavoro su commissione, da qui a Vicenza, vado in ogni posto in cui mi chiamano».

Non è stato un percorso privo di ostacoli: «L’azzardo di dedicarmi all’arte è stato grande, ma mi è andata bene. Ho cominciato ad acquistare bombolette su internet non conoscendo nulla dei graffiti. A Mestre ho avuto molti contatti con varie associazioni formate da miei colleghi, e disegnando sui muri di qualche capannone ho avuto il modo di farmi conoscere. Lavoro sia per il pubblico che per il privato: per esempio il Comune di Caerano, paese in cui vivevo, mi ha chiesto di risanare alcune zone che sono state vandalizzate. Lavoro anche per abbellire i bar e le palestre».
L’oggetto dei graffiti del montebellunese è il surrealismo. Il profilo Facebook “Diego Montagner Art” e il suo canale YouTube testimoniano ciò: «Uso i social network anche per promuovermi: si possono vedere molti miei disegni e molti miei video». Ormai Diego esercita questa insolita professione da quasi quattro anni, ma non si pone limiti: «Ho sempre disegnato su muri di più o meno tre metri, ma vorrei tanto provare a usare le mie bombolette e la mia fantasia su un muro di dieci. Sto sperimentando delle tecniche per fare dei disegni in 3D: indossando degli occhiali speciali, la mia arte prenderebbe vita». L’aspetto che forse è più originale è quello dei murales che cambiano tra il giorno e la notte: «Ho fatto delle prove con colori acrilici e con colori fluorescenti, sembra facile ma non lo è: ho dovuto mettere un materiale trasparente sopra il disegno e sopra ancora il fluorescente, anch’esso trasparente che assorbe la luce».
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