Montebelluna, Giorgia muore a 32 anni, le parole per mamma e papà: «Sono serena, siatelo anche voi»

Giorgia Badalamenti è spirata a 32 anni, consumata dalla fibrosi cistica Innamorata degli animali, ex scout, aveva praticato diversi sport. Lunedì l’addio

MONTEBELLUNA. «Guardate quanto sono serena io. Siatelo anche voi». Sono le ultime parole che Giorgia Badalamenti ha detto a mamma Maria e a papà Marcello prima di addormentarsi per sempre ieri mattina, a soli 32 anni. «Poi ci ha raccomandato di essere felici», racconta la mamma, «e con le mani ha fatto un cuore e un sorriso».

Giorgia era affetta dalla nascita da una malattia genetica, che sapeva non le avrebbe lasciato scampo: la fibrosi cistica. Ma i suoi 32 anni li aveva voluti vivere, nei limiti che le lasciavano la patologia di cui soffriva, nel miglior modo possibile. Era una ragazza piena di impegni, tanti amici con cui trascorrere le giornate. La malattia le era stata diagnosticata fin dalla nascita, ma lei aveva saputo conviverci con il sorriso e con la voglia di vivere appieno gli anni che le sarebbero stati consentiti.

Aveva così praticato vari sport: tennis da tavolo con l’associazione di Trevignano, nuoto, sci, aveva fatto parte degli scout, poi le piacevano le lunghe passeggiate in montagna, il ballo, l’impegno a difesa dell’ambiente e degli animali.

«Gli animali erano la sua passione», ricorda mamma Maria, «si faceva dare in affido animali abbandonati fino a quando non avrebbero trovato una sistemazione. Era difficile poi lasciarli perché ci si era affezionata, ma lei era felice che avessero trovato una sistemazione definitiva. Giorgia era fatta così, una ragazza splendida, altruista».

Con la malattia era riuscita a convivere senza abbandonare del tutto le sue passioni: si era iscritta anche all’Università, a infermieristica, nonostante avesse sempre detto che non voleva seguire la carriera della mamma, che di professione è proprio infermiera, ma non riusciva a seguire con continuità le lezioni a causa della malattia e quindi aveva poi rinunciato.

Poi nell’ultimo periodo l’aggravarsi della malattia aveva frenato i suoi slanci, costretta a ricorrere di continuo all’ossigeno non poteva più godere della libertà degli spazi come aveva sempre fatto.

«Non riusciva più a parlare», racconta la madre, «così ci comunicava scrivendo: era sempre lucidissima». Fino al momento dell’epilogo.

Aveva capito che ormai era arrivata alla fine, era stata sedata, poi si era risvegliata e attorno al suo letto c’erano i genitori e gli amici: ha voluto ringraziarli tutti, uno ad uno, e poi lasciare quell’ultimo messaggio a mamma e papà, quel «guardate quanto sono serena io: siatelo anche voi». Poi si era nuovamente addormentata per non risvegliarsi più.

I funerali di Giorgia Badalamenti, che ha lasciato la mamma Maria, il papà Marcello, la nonna Sara, gli altri parenti e tantissimi amici, saranno celebrati lunedì alle 15 nel Duomo di Montebelluna. Nella stessa chiesa domenica alle 18 sarà recitato il rosario in suo suffragio.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso