Montebelluna, allevamento di tigri da sfilata

La tigre arriva nel Trevigiano, a fine aprile l'apertura del primo allevamento europeo. Servirà per addestrare i felini ad accompagnare le modelle nelle sfilate di alta moda, o a comparire nelle pubblicità o nei film. Il progetto è dell’imprenditore, nonchè politico, montebellunese, Luca Bacchiega che è pronto a mettere in piedi un vero a proprio allevamentodi tigri del Bengala e di tigri bianche siberiane. «Tutto è nato dalla mia passione sfrenata per la tigre. Un animale maestoso, nobile e forte. Come tutti i bambini da piccolo guardavo i documentari sugli animali ma solo le tigri riuscivano a farmi rimanere a bocca aperta. Con il tempo questo interesse non è svanito, anzi, aumentava sempre più man mano che riuscivo ad avvicinarmi al loro mondo, soprattutto durante i miei viaggi in Kenya». Così, qualche mese fa, Bacchiega ha cominciato ad informarsi su permessi e burocrazia per portare questa razza in Italia. «Non è stata cosa facile», ci spiega, «ho dovuto barcamenarmi nella giungla della burocrazia italiana, tra leggi insensate e inutili. La prefettura non sapeva nulla al riguardo e mi mandava dalla Forestale, che però a sua volta mi rimandava alla Prefettura non sapendo come comportarsi. Fortunatamente tramite l'Usl ho avuto molte risposte e alla fine sono riuscito a conoscere l'iter da seguire». L'allevamento, che aprirà definitivamente a fine aprile, avrà come ospiti sei tigri, regolarmente importate, tra cui Billy, un cucciolo di tigre del Bengala nato sei mesi fa. «Billy è adorabile», racconta il proprietario, «appena entri nel recinto ti viene incontro, fa le fusa e comincia a giocare. Un micione un po’ cresciuto, insomma». A badare agli animali saranno in tre, lo stesso Bacchiega e altri due soci, debitamente istruiti e preparati, che provvederanno a tutte le cure necessarie per il benessere delle tigri. I felini riceveranno cure veterinarie e pulizia giornaliera e mangeranno seguendo la loro alimentazione naturale a base di carni rosse e bianche. «In Europa non c'è ancora una mentalità che concepisce questa razza come non pericolosa. Il mio allevamento è il primo in Europa solo perché la gente ancora non è pronta ad accettarlo. Anche per questo motivo», conclude, «tre esemplari tra quelli che teniamo, due siberiane e una del Bengala, verranno istruiti per poter entrare in pieno contatto con l'uomo»
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso