Monsile, approvata dalla Bce la fusione con Pordenone

Via libera al progetto di aggregazione, si vota in assemblea il 17 dicembre Il presidente Zamberlan: «Soci scettici? Prometto che non saremo “mangiati”»



La Banca Centrale Europea ha dato il via libera alla fusione tra la Bcc di Monastier (Monsile) e Bcc Pordenonese. Ora non resta che votare in assemblea (il 17 dicembre al Bhr per i soci di Monastier, non sarà un passaggio scontato) e, in caso di approvazione, dal primo gennaio nascerà un nuovo soggetto, denominato Bcc Pordenonese e Monsile, da 58 filiali e 17.200 soci. Salvi tutti i posti di lavoro e le filiali.

«nessuna perplessità»

Il progetto di fusione, i cui dettagli erano emersi la scorsa estate, aveva fatto storcere il naso a un gruppo di soci della Bcc trevigiana, che avevano evidenziato il rischio di essere “mangiati” da Pordenone. «Non succederà - risponde il presidente Antonio Zamberlan - prova ne sia il fatto che Bcc Monsile esprimerà il presidente del nuovo istituto e per due mandati, cioè per sei anni, la presenza di sei consiglieri su tredici». La fusione - ennesimo accorpamento tra Bcc contigue per territorio tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia - è resa possibile anche dal fatto che entrambe le banche appartengono al gruppo nazionale Iccrea (Roma).

i numeri

Notevole il balzo dimensionale per Monastier, che - unendosi a Pordenone - passa dagli attuali 6 mila a 17.200 soci e da 40 mila a 47.300 clienti. «La nuova Banca potrà contare su indicatori dimensionali legati a impieghi e raccolta di assoluto rilievo - spiega in una nota Bcc Monsile - un attivo creditizio complessivo di oltre 2,5 miliardi di euro, che la assesterà al terzo posto fra le realtà del credito cooperativo operanti fra Veneto e Friuli Venezia-Giulia, e rafforzati e performanti indici patrimoniali, di solidità e redditività. L’organizzazione aziendale sarà resa più efficiente, senza effettuare alcuna variazione sugli attuali livelli occupazionali e confermando numero delle 58 filiali operative nelle province di Pordenone, Treviso e Venezia, con l’apertura di 4 sportelli entro il 2022 in territori non ancora presidiati». Resta lo zoccolo duro di soci storici che non digeriscono il progetto. Il presidente Zamberlan annuncia due incontri aperti al pubblico in cui sarà spiegata l’operazione: martedì alle 20.15 in sede a Dosson il primo, l’altro il giorno seguente, mercoledì, a Monastier, nella sala conferenze della banca.

la conferma

Zamberlan sarà presidente anche del nuovo istituto, mentre Pordenone esprimerà il direttore generale. Timori per la buona riuscita dell’assemblea? «Parliamo da tempo con la banca di Pordenone, gli scambi che ci sono stati e gli accordi fatti sono di assoluta trasparenza e improntati al reciproco rispetto, senza sottovalutare il valore della nostra banca» risponde Zamberlan. «Possiamo dare garanzie da questo punto di vista. Abbiamo stipulato un patto parasociale per garantire la rappresentanza di Monastier». Nei prossimi anni il numero delle Bcc in provincia di Treviso è destinato a calare ancora a forza di accorpamenti e fusioni. Si arriverà a una cooperativa provinciale unica? «Una soltanto non credo - commenta Zamberlan - ma di certo tutti gli istituti si stanno prodigando nelle fusioni. Crediamo totalmente nell’opportunità di questa aggregazione». —



Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso