Moglie e fidanzata costrette a battere sulla Pontebbana

VILLORBA. Avevano messo a battere il marciapiede perfino la moglie e la fidanzata. Le avevano costrette alla strada come avevano fatto con le altre cinque ragazze che costituivano la loro grande...

VILLORBA. Avevano messo a battere il marciapiede perfino la moglie e la fidanzata. Le avevano costrette alla strada come avevano fatto con le altre cinque ragazze che costituivano la loro grande macchina da soldi. Loro, due rumeni e un albanese, non lasciavano scampo. Quando le ragazze chiedevano di poter smettere di prostituirsi cercando di trovare lavoro come donne delle pulizie e o ballerine, loro rispondevano con un secco «no». E ricominciavano a controllarle passo dopo passo, notte dopo notte. A scoprire tutto sono stati i carabinieri di Treviso e Villorba nel corso di una indagine durata più di un’anno e conclusasi due giorni fa, quando il tribunale di Treviso ha ordinato l’obbligo di dimora ai tre e sono scattate le perquisizioni. Il sodalizio riuniva un 23enne rumeno, un 25enne albanese e un trentenne rumeno. Tutti residenti tra Montebelluna e Maserada sul Piave con la moglie (nel caso del trentenne rumeno) e anche le ragazze. Ogni spostamento delle giovani prostitute, tutte di età compresa tra i 18 e i 25 anni, veniva calcolato e controllato precisamente in base ai flussi di mercato, zone più o meno frequentate, periodi più floridi. Venivano tenute sott’occhio le ragazze, in strada (da Villorba a San Fior), ma anche le pattuglie delle forze dell’ordine che però nel frattempo riuscivano a mettere insieme piccoli tasselli di una indagine complessa. A sfuggire alla trappola solo il 23enne, irreperibile. Nell’abitazione degli altri due sono stati scoperti preservativi, manette, oggetti erotici e perfino una baionetta.

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