Miane: razzìa in tre abitazioni

I colpi in via Pos Comun: i malviventi mirano alla cassaforte
Una pattuglia dei carabinieri in un sopralluogo
Una pattuglia dei carabinieri in un sopralluogo
 
MIANE.
Raffica di furti sabato sera a Miane. I malviventi hanno preso di mira la via Pos Comun, una strada che sale verso la collina dalla centrale piazza Risorgimento. Sono state almeno tre le abitazioni ad essere visitate dai ladri.
 Resta da capire se fossero più di una le squadre in azione contemporaneamente o se gli stessi malviventi abbiano battuto a tappeto le villette che hanno trovato sulla loro strada lungo via Pos Comun. Indagano i carabinieri della stazione di Col San Martino.  Nel caso della famiglia Boschetto, i malviventi sono entrati in azione verosimilmente tra le 18.30 e le 22.30 di sabato, quando Vittorio Boschetto e la moglie sono usciti di casa per una pizza in compagnia di amici. Quasi sicuramente la coppia era sorvegliata sul posto e, con ogni probabilità, i ladri sapevano e conoscevano anche delle abitudini della coppia. «A noi piace ballare - confermano i coniugi che abitano a Miane - e spesso usciamo il sabato sera, intrattenendoci sino a tardi. E in questa occasione non escludiamo che il nostro rientro, anticipato rispetto alle abitudini, abbia sorpreso i ladri».  Secondo una prima ricostruzione, infatti, sembra che, dopo essere entrati da una finestra e dopo ore di vano lavoro, i ladri abbiano abbandonato la villetta in fretta e furia dalla porta della centrale termica, quella che da sul retro. Magro il bottino, anche se di alto valore effettivo: una collanina d'oro e un anello di famiglia con smeraldo tramandato di madre in figlia. Il panorama casalingo al rientro è stato comunque traumatizzante per i coniugi Boschetto: i mobili erano spostati al centro delle varie stanze, una scarpiera frantumata e il contenuto dei cassetti e degli armadi rovesciato e sparso per terra. Senza contare le impronte di fango in ogni locale che conducevano alla cassaforte a muro che è stata divelta dai malviventi adoperando un piede di porco. «Per fortuna non abbiamo l'abitudine di conservare denaro in contanti i casa - continuano i Boschetto - anche se il danno morale è notevole. Adesso viviamo con il sospetto di essere controllati e, soprattutto, con il timore che possano rifarci visita dopo aver visto com'è la casa».  Stessa dinamica è stata adoperata anche in un'altra villetta situata in via Pos Comun. Approfittando dell'assenza dei proprietari, sono stati asportati oggetti facilmente smerciabili, come un telefono cellulare nuovo di zecca. Come nel caso della famiglia Boschetto, anche qui sono stati trascurati quadri, soprammobili e persino televisori e computer. I malviventi miravano ai gioielli e ai contanti e, contando sull'isolamento e l'oscurità che caratterizza la zona, hanno lavorato tutta la notte.

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