Meno pesticidi nei vigneti «Prosecco più ecosostenibile»

Presentato il protocollo viticolo del Consorzio Docg, prevede l’eliminazione di alcune sostanze. E l’Usl 7 annuncia la seconda parte dell’indagine sulla popolazione: analisi su 200 residenti
Di Andrea De Polo

CONEGLIANO. Nuovi controlli sanitari sulla popolazione, e giro di vite sui prodotti ammessi in agricoltura: Usl7 e Consorzio di Tutela Prosecco Docg unite contro i pesticidi. Perché un vino ecosostenibile è più apprezzato anche sul mercato estero. È stato presentato ieri il Protocollo Viticolo 2014 a cura del Consorzio, un “vademecum” che indica ai viticoltori dei 15 Comuni della denominazione quali prodotti utilizzare, e in che quantità. Ma soprattutto, nella stessa occasione Giovanni Moro, Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Usl 7, ha annunciato l’avvio della seconda fase di un’indagine per scoprire il livello di esposizione della popolazione ai ditiocarbammati, fungicidi tra i più pericolosi per la salute dell’uomo.

La prima fase dell’indagine, i cui risultati sono stati resi noti ad agosto 2013, aveva parzialmente assolto i pesticidi: nella maggior parte dei circa 400 cittadini, residenti nei Comuni della Docg, di cui sono stati analizzati i campioni di urina, i livelli di etilentiourea (ETU, indicatore di assorbimento dei pesticidi) erano così bassi da non poter essere rintracciati. Di questi, però qualcuno superava la soglia di 5 microgrammi/litro, ancora bassa rispetto a certi valori riscontrati in alcune coltivazioni (un agricoltore a stretto contatto con i pesticidi per diversi giorni all’anno può arrivare a valori di 300 microgrammi/litro), ma comunque sintomatica di un residuo di fitofarmaci nell’organismo. «Per queste persone abbiamo disposto ulteriori analisi», annuncia il dottor Giovanni Moro, «per controllare, tra le altre cose, l’effetto deriva dei fitofarmaci. Sono stati prelevati i loro campioni di urina a marzo, quando la stagione dei trattamenti doveva ancora iniziare, e saranno ricontrollati a giugno, quando c’è maggiore impiego di fitofarmaci». I nuclei famigliari interessati dalle nuove analisi sono una quarantina (per un totale di circa 200 persone): non solo quelli che avevano mostrato livelli più alti di ETU nella prima indagine, ma anche quelli che abitano più vicino ai vigneti (a meno di 30 metri). Popolazione utile, quest’ultima, a capire la gravità dell’effetto “deriva”, cioè la quantità di prodotto che si disperde nell’atmosfera anziché centrare la pianta da trattare.

Un plauso alla nuova indagine Usl è arrivata anche dal Consorzio di Tutela, che intende spingere sull’acceleratore per quanto riguarda l’ecosostenibilità dei suoi 6 mila ettari. Nel 2012, nell’Usl 7 (il cui territorio ricalca in gran parte quello della Docg) sono stati venduti 90 mila chilogrammi di ditiocarbammati (i prodotti più pericolosi); nel 2013 e 2014 la cifra sarà notevolmente inferiore. Per i prodotti di classe T (tossici), T+ (molto tossici) e Xn (nocivi con particolari frasi di rischio) non c’è infatti più posto nel Protocollo Viticolo. «È il quarto anno del nostro Protocollo», spiega il presidente del Consorzio, Innocente Nardi «ed è in prima linea nella sostenibilità ambientale». Un Prosecco più verde, si vende meglio. Lo chiedono i mercati di riferimento: l’Europa (che detiene l’80 per cento dell’export), Stati Uniti, Canada e America Latina. Anche dove la chimica è (ancora) ammessa, come nel caso degli erbicidi, il Consorzio cerca di promuovere una nuova filosofia: «Anche ciò che è permesso», afferma il direttore Giancarlo Vettorello, «non deve diventare uno scempio delle nostre colline».

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