Medicina e Chirurgia a Treviso, la Regione dà il via libera

TREVISO. Ora è proprio fatta: Treviso avrà un corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia.
Martedì 6 aprile, il Consiglio regionale ha infatti approvato all’unanimità e in via definitiva il progetto di legge che attiva dall’anno accademico 2020/21 un corso per 65 posti, in accordo con l’Usl 2 che, da tempo, ospita già nelle sue strutture il triennio clinico della facoltà (quarto, quinto e sesto anno). Di fatto si tratta di una vera a propria sede staccata dell’Università di Padova.
LA VITTORIA. «È un importante risultato per tutta la Regione perché si delinea un terzo polo formativo in questo settore, legato a un ateneo di grande storia e tradizione come quello di Padova ma contemporaneamente fortemente connotato sul territorio», ha detto ieri il presidente della Regione Luca Zaia, «Il progetto, i cui oneri di docenza saranno a carico della Regione attraverso il Fondo Sanitario Regionale, è una sintesi e un nuovo traguardo di quell’impegno che ci ha connotato in questi ultimi tempi, nelle varie azioni per sopperire alla grave carenza di professionisti della sanità nelle nostre corsie».
Si partirà tra pochi mesi, dando avvio al primo anno accademico trevigiano 2020/2021 con 65 matricole che potranno frequentare i primi sei anni a ciclo unico di Medicina interamente nella Marca trevigiana. Il costo dei nuovi corsi di Medicina e Chirurgia a Treviso è stimato in 1 milione 570 mila euro all’anno, prevedendo l’impiego di 18 professori associati, venti docenti a contratto, e due unità di supporto.
Nella sede ospedaliera di Treviso, il secondo triennio di Medicina e Chirurgia è già presente dal 2006, sulle basi di un rapporto che, fin dal 1989, ha visto attivate le prime lezioni. In via provvisoria le aule messe a disposizione saranno quelle dell’istituto ex Emiliani di via Venier e del padiglione Malattie Infettive dell’ospedale di Treviso, nonché gli spazi concessi dall’Ordine provinciale dei Medici.
«Questa nuova sede», aggiunge l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, «nulla toglierà alla casa madre padovana perché i posti per gli studenti di Treviso vanno ad incrementare quelli previsti per l’Università di Padova fino a un totale complessivo di 456. È una svolta importante nel rapporto di collaborazione tra la Regione, Università e Usl 2 che dà una risposta significativa al problema, su cui siamo costretti a misurarci ogni giorno, della grave difficoltà di reperire medici».
L’attivazione del corso di Medicina e Chirurgia a Treviso apre anche a nuove prospettive per la città. Tra non molto saranno pronti anche le aule e i laboratori della Cittadella della Salute, ossia l’ampliamento del Ca’ Foncello, e con queste strutture potrebbe essere aperti altri corsi, ad affermarlo poche settimane fa proprio il presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Padova, il professor Stefano Merigliano. L’Usl 2 d’altra parte è pronta a fare la sua parte, investendo e mettendo sul tavolo il collegamento diretto con il nuovo hub sanitario.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso