Maxi sequestro di colombe e dolci pasquali in provincia di Treviso

Treviso. Blitz dei carabinieri del Nas: trovato cibo mal conservato per un valore di oltre 800 mila euro
Colombe pasquali in un'immagine d'archivio. .ANSA/CLAUDIO PERI
Colombe pasquali in un'immagine d'archivio. .ANSA/CLAUDIO PERI

TREVISO. Cibi mal conservati e mancate procedure di autocontrollo: i carabinieri del Nas di Treviso, Nucleo Anti Sofisticazioni, a ridosso delle festività pasquali hanno sequestrato dolci e farine per un valore complessivo di 800 mila euro, stangando alcune aziende con multe salatissime. Alla vigilia della Pasqua, un’operazione che ha destato parecchie perplessità fra i “golosi” di Marca, ma in realtà non sussiste alcun pericolo per i consumatori: la merce contestata è stata bloccata prima che potesse finire sugli scaffali dei supermercati.

Nel mirino degli uomini dell’Arma sono finite aziende dolciarie di ogni tipo (dal laboratorio artigianale alla grande industria, fino al negozio che vende all’ingrosso) e di ogni angolo della Marca: Treviso, Castelfranco, Montebelluna, Vittorio Veneto. Anche nomi notissimi tra i produttori trevigiani.

Ai proprietari delle aziende i carabinieri hanno contestato il mancato rispetto delle norme per la conservazione di cibi e ingredienti relativamente a colombe pasquali, focacce, uova di cioccolato, dolci tipici tra cui il tiramisù made in Treviso.

Complessivamente sono stati sequestrate 150 mila confezioni di prodotti finiti e due tonnellate di farine biologiche, tutta merce pronta a essere immessa sul mercato. Per le aziende responsabili delle mancanze sono previste sanzioni ingenti.

Non è la prima volta che un controllo del Nas scoperchia alcune irregolarità nelle aziende dolciarie. In estate, all’indomani dello scoppio dello scandalo europeo delle uova al Fipronil i militari dell’Arma del Nas avevano sequestrato a scopo cautelativo una determinata quantità di ovoprodotti importati dalla Francia e che potevano essere contaminati dal Fipronil, l’insetticida, usato come antipulci, ma vietato dall’Ue per gli animali destinati all’alimentazione. In quel caso era finita nel mirino un’azienda dolciaria di Castelfranco che utilizzava le uova per i suoi prodotti.

I carabinieri avevano disposto il “vincolo sanitario cautelativo” alla merce di una grossa industria sequestrando diverse centinaia di chili di merce. In questo caso l’allarme è più contenuto: non si tratta di sostanze nocive rinvenute nei prodotti, ma di procedure industriali non rispettate e che avrebbero potuto, a lungo andare, rappresentare un rischio per i consumatori.




 

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