Maxi piano turistico sulla riva dei Burci

In arrivo a Casier un progetto per dodici ettari di terreno a lato del fiume. Prevede la riqualificazione di villa Carlotta, ex padri Sacramentini, e non solo

TREVISO. Lungo il fiume Sile, a pochi passi dal percorso della passeggiata più famosa del capoluogo, potrebbe prendere il via un grande progetto a indirizzo turistico ricettivo. Forse il più grande che si ricordi dopo il fallimento della riqualificazione dei mulini Mandelli e dell’area Chiari e Forti. Il piano si estende sulla bellezza di 12 ettari di terreno, quelli compresi tra la storica Villa Carlotta lungo il ramo del Sil morto che circonda l’isola di Villapendola, fino all’area verde antistante l’ex scuola professionale di padri Sacramentini. Il tutto comprendendo sia l’antica dimora storica che dal ’44 al ’48 ospitò l’ospedale civile di Treviso sfollato dalla città per la guerra, sia l’ex complesso scolastico religioso occupato nel 2001 dagli immigrati, poi sgomberato e chiuso da allora. Un’intera luna di terra tutta in comune di Casier e affacciata splendidamente sul Sile. E ancor più direttamente sul cimitero dei Burci, uno dei luoghi più suggestivi e delicati della Marca.

Il progetto. A portare alla luce il progetto sono state proprio le passerelle dei Burci recentemente restaurate e inaugurate... con qualche “aggiunta”. Agli occhi dei cicloamatori e dei tantissimi trevigiani che ogni giorno camminano lungo il Sile non sarà mancato di notare infatti che la vecchia passerella, una volta rifatta, è stata allungata con tre ponticelli di legno che collegano il camminamento con la sponda destra del Sile. Tre passerelle lunghe pochi passi, che terminano su cancelletti contrassegnati dal cartello di divieto, “proprietà privata”. Una stranezza, per un percorso a vocazione prettamente pubblica. La spiegazione? Per montare e lavorare le nuove passerelle serviva un approdo a terra per depositare mezzi e materiali. Questo spazio è stato trovato sulla sponda del fiume, in area privata, di qui la realizzazione dei ponti che però – altra stranezza – sono stati pagati dal privato proprietario del terreno, e non dall’Ente Parco. A che pro pagare per aiutare i lavori di altri, in casa propria? Per avere, un domani, un accesso diretto e privilegiato alla passerella dei Burci e a tutta la Greenway. Ma non certo per i trattori.

Centro direzionale. Proprietario dei terreni a cui si collegano le passerelle è quel Roberto Soldera già socio di Unitessile (Iana Bimbi), proprietario anche del compendio di Villa Carlotta che da anni attende una riqualificazione. Bene, sulla sponda destra del Sile, Soldera e i suoi tecnici sono al lavoro per presentare a settembre in Comune a Casier un progetto di riqualificazione mastodontico, tutto a indirizzo direzionale e ricettivo facendo fede alle disposizioni del Prg vigente a Casier che identifica l’area proprio come area a sviluppo turistico. Il progetto, a quanto trapela, prevede di ripensare la villa, le due barchesse, il parco, i vecchi cantieri navali che sorgevano in zona, i Sacramentini e tutta l’area verde tra Roggia e Sile creando un polo unico, capace di intercettare le migliaia di turisti e cicloturisti che frequentano la Greenway, e non solo quelli.

Anfiteatro naturale. Un tempo, proprio lì a ridosso del Sile, c’era l’idea di creare un anfiteatro “naturale” per eventi e rappresentazioni. La proposta progettuale pare prendere in considerazione anche questo spunto per attrarre anche il circuito e il business culturale del capoluogo. «Il tutto tenendo conto che oggi, lungo il Sile, c’è poco nulla» riferiscono ambienti vicino ai progettisti, «sia dal punto di vista turistico che di offerta generica». Ci avevano infatti provato Fondazione Cassamarca, provando a piazzare sul mercato la riqualificazione dei grandi Mulini Mandelli come polo residenziale e alberghiero. E ci aveva pensato anche l’Acquamarcia di Caltagirone immaginando il restauro e la rinascita dell’area ex Chiari e Forti. Ma entrambi i piani sono finiti nel nulla. Costi della realizzazione dell’opera? Per adesso nessuno si sbilancia anche perchè il piano, quello edilizio oltre che di riorganizzazione dell’area, non è ancora definito. Di certo però a Casier si studia in grande.

 

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