Materie prime care e introvabili «Così la produzione si ferma»

Anche la Sika di Casier denuncia il problema: forniture di acciaio in forte ritardo Zanatta (Assindustria): «Boom di richieste post Covid e scarsità di container»

Materie prime consegnate in ritardo, imprese trevigiane strozzate. Il fenomeno dura ormai da settimana e ha messo in ginocchio piccole realtà e nomi storici, senza distinzioni. Tra i primi a denunciare problemi in questo senso la Montelettro Srl di Motta di Livenza, cui si sono aggiunti, con problemi di varia natura, la Dopla di Casale, l’Electrolux di Susegana e la Db Group di Montebelluna.

la storia

«Nelle ultime settimane ci troviamo di fronte ad un problema molto grave: scarsa disponibilità di acciaio e altri materiali metallici. La cosa ci preoccupa assai perché, se continua questa situazione, rischiamo di dover sospendere la produzione». Ora a lanciare l’allarme è Riccardo Secco, tra i titolari di Sika, azienda operativa a Dosson di Casier, specializzata nella produzione di profili metallici a servizio di vari settori, dall’edilizia ai pali per vigneto. «Lavoriamo una media di 10mila tonnellate di materiale, tra acciaio, alluminio e rame all’anno, adesso c’è difficoltà anche per trovare 100 tonnellate». L’imprenditore trevigiano ha scritto una lettera al governatore Luca Zaia, al Presidente della Camera di Commercio trevigiana Mario Pozza e al numero uno di Assindustria Venetocentro Leopoldo Destro, per portare all’attenzione della politica il problema, che include anche l’aumento dei prezzi delle forniture. «Noi acquistiamo la materia prima da diversi produttori italiani ed europei (rigorosamente EU). Dagli ultimi mesi del 2020 ad oggi sono intervenuti aumenti nei prezzi d’acquisto nell’ordine del 50 per cento e anche più. Ora anche del 100 per cento», segnala Secco. Non è semplice individuare con certezza le reali origini del problema: «Alcuni fornitori, da noi interpellati, non forniscono quotazioni; altri indicano impossibilità di fornire lamiera per i prossimi sei mesi. Non riusciamo a capire le vere cause di questa situazione generalizzata. Sembra che le acciaierie facciano “cartello”». Secco si fa portavoce di un problema che coinvolge tutta la filiera: «Probabilmente, ne soffrono maggiormente le aziende di piccole dimensioni quali la nostra». Sika, con un fatturato di quasi 10 milioni di euro e 25 dipendenti, è una realtà che sta continuando a produrre, e ha appena concluso una commessa milionaria per Amazon.

il fenomeno

Alberto Zanatta, presidente Gruppo Tecnica di Giavera e del Gruppo Moda, Sport e Calzatura di Assindustria, dà una lettura del problema: «Sembra che ci sia un boom di richieste di materie prime tra cui materiali chimici, acciaio, materiali plastici, la cui scarsità provoca l’inevitabile aumento dei prezzi. Pare che in una parte del mondo, tra cui gli Stati Uniti e l’Asia, le aziende abbiano riattivato le produzione in modo potenziato, per recuperare i blocchi causati dal coronavirus. A ciò si lega anche la scarsità di container e navi per i trasporti. Potrebbe essere una “bolla” che ci auguriamo si sgonfi al più presto».

Maria Chiara Pellizzari

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