Maria, la sarta di Quinto compie 111 primavere: è la nonna di tutti i veneti

Gli auguri del sindaco, domani la festa in famiglia con figli, nipoti e pronipoti. L’altro giorno ha chiesto: «Ma quanti anni compio? Eh, sono davvero tanti» 
Maria Granello, al centro, con le sue allieve sarte in una foto d'epoca
Maria Granello, al centro, con le sue allieve sarte in una foto d'epoca

QUINTO. Dei suoi 111 anni si è stupita lei stessa, l'altra sera, parlando con il figlio. «Mamma, venerdì è il tuo compleanno» le ha sussurrato Carlo. «Quanti anni?» ha chiesto lei. Saputo che sono centoundici, «Però....» ha detto, «Sono tanti!». Maria Granello da Quinto è la nonnina della Marca e del Veneto. Un monumento di longevità che oggi taglia il record dei 111 anni, decima italiana più vecchia. Il sindaco Mauro Dal Zilio questa mattina le porterà gli auguri del paese, domani la festa con figli, nipoti, bisnipoti e i due trisnipoti.

Nata da Francesco e Amalia Busato al tempo in cui Papa era il trevigiano Pio X e premier Giovanni Giolitti, Maria è ultima di sei figli (le tre sorelle morirono tutte ultracentenarie), vive infanzia ed adolescenza in stretto contatto alla famiglia Ciardi, pittori veneziani trapiantati a Quinto. Casa Granello si trovava giusto di fronte alla villa degli artisti dove Erminia, sorella di Maria, lavora come governante. Aveva 13 anni, Maria, in piena Grande Guerra, quando Beppe Ciardi va dal patriarca dei Granello: «Domani scappiamo perché qua è pericoloso».

Così i Ciardi ed i Granello fuggono verso Lugo di Romagna, il paese di Francesco Baracca. Durante il viaggio, Beppe dipinge un quadretto con la carovana e vi incide la data del 14 novembre 1917. Maria frequenta le elementari: è bravissima, tanto che la maestra le promette di portarla con sé a studiare a Roma. Poi una disgrazia capitata all'insegnante ferma anche questo sogno. Ma le poesie imparate a scuola, quelle sono rimaste nella memoria. Dopo decenni di silenzio, superati i cento anni sono riemersi i versi di quand'era bimba che il figlio Carlo ha ripreso con la telecamera, facendone un filmato. Grazie ai Ciardi, Maria ancora da sposare si trasferisce per due anni a Venezia, ospite di Palazzo Ciardi. Frequenta un atelier d'alta moda e impara a confezionare un abito. Porta la sua abilità a Quinto dove lavora come sarta. Dalle sue mani di fata nascono gli abiti da sposa per le giovani di Treviso.

Nel 1926 il matrimonio con il «quintino» Emilio Grilletti, classe 1898, titolare con i fratelli di un'attività di commercio di legname, e poi ad uno ad uno la nascita di otto figli: da Linda, classe 1927, poi Gelindo, Augusto, Gino, Vanna, Daniela, Roberto fino a Carlo, oggi 68enne. Tutti partoriti con il solo aiuto della levatrice nella casa in via Marconi, dove i Grilletti vivono e hanno l'attività. Ora i figli viventi sono tre: oltre a Carlo, Daniela e Gelindo, rispettivamente di 77 e 89 anni. La passione per il cucito le resta nel cuore: insegna alle giovani a cucire, per anni realizza degli abiti-capolavoro per le figlie. Così belli da sembrare usciti da una boutique. A 95 anni, per il matrimonio della nipote Anna, si fa portare a Treviso dal figlio: sceglie la seta più bella, progetta e confeziona l'abito che indossa alle nozze. Cresciuta in una famiglia molto religiosa, Maria per anni è attivista dell'Azione Cattolica in parrocchia. Ancora oggi la si sente sussurrare le preghiere in italiano e latino, e quando il parroco in visita accenna a un canto, lei lo accompagna.

L'appetito non le manca, così come la curiosità. Dopo cena assieme al figlio guarda la televisione e riesce ancora senza occhiali a leggere qualche titolo grande. E quando sul piccolo schermo vede troppa confusione, non si trattiene: «Parlano, parlano per niente». Gli occhi vispi sono lo specchio della forza di nonna Maria. E per il figlio Carlo, suo angelo custode, ha solo parole di riconoscenza: «Grazie per il tuo santo aiuto» gli ripete, stringendogli forte le mani. 

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