Margherita, la bimba disabile di Sernaglia che sogna la paralimpiadi

Sernaglia. Ospite di Bebe Vio in tivù una bambina di 11 anni, di Falzè, priva di un avambraccio Pianoforte, taekwondo, pattinaggio: riesce in tutto. «Il sogno? Le paralimpiadi»

"Alle paralimpiadi come Bebe Vio", il sogno di Margheritina

SERNAGLIA. Ha 11 anni, Margherita, e il suo sogno è "menare di brutto". Lo confessa, con il sorriso dell’innocenza, in casa di Bebe Vio. Margherita Borsoi l’abbiamo potuta conoscere tutti, ieri pomeriggio, nella trasmissione fdi RaiUno La vita è una figata, condotta dalla campionessa paraolimpica. Nata a Vittorio Veneto il 1° luglio 2006, Margherita vive a Falzé di Piave con la mamma, il papà e il fratello Matteo di due anni più piccolo. Le mancano, dalla nascita, l’avambraccio e la mano sinistra. Ha una protesi con la quale si aiuta a suonare il pianoforte e a praticare il taekwondo.

«Con la protesi – racconta - se non riesco a difendermi, però attacco. È la mia arma vincente» spiega sorridentissima la bambina. La mamma era al sesto mese di gravidanza quando alla sua creatura fecero una diagnosi così difficile. Immaginarsi le reazioni: paura, angoscia, disperazione. Ma la nascita di Margherita è stata comunque un momento meraviglioso per tutti, medici e infermiere compresi. La piccola è cresciuta nella serenità delle relazioni, tanto che ha potuto praticare taekwondo, sci da discesa, nuoto e pattinaggio sia a rotelle, che su ghiaccio. Margherita ha vinto la medaglia di bronzo al campionato internazionale Open Belluno di taekwondo, nel 2016. Ed è stata la prima atleta con disabilità a prendere parte alla competizione. Fa parte dell’art4sport team. Tenacia ed indipendenza, questo il segreto, secondo papà e mamma, del suo vissuto quotidiano, così pure delle proprie affermazioni.

A Margherita piace tantissimo giocare con suo fratello e con gli amici, andare in bicicletta, pattinare con i roller. «A scuola accadeva che i compagni – ha raccontato Bebe in tivù – e gli amici si divertissero a rubarmi la mano…». «A me no. Ma con la mano ci gioco io» ha raccontato la baby campionessa. Lei e il fratellino Matteo. «A me piace tanto menare – confessa - perfino con mio padre. Mi diverto e spero, in questo modo, di finire alle paraolimpiadi». «Per me lo sport significa divertimento, gioia e amicizia - ha continuato “Margheritina”, come l’ha chiamata Bebe Vio - lo sport che pratico mi piace moltissimo ed insieme con la musica sono al centro delle mie attività. Mamma e papà mi dicono sempre che l’importante è divertirsi, ma a me piace di più vincere». Margherita è convinta che tutti debbano vedere e capire che le persone con disabilità possono fare tutto quello che vogliono, per questo è importante che prendano parte alle manifestazioni con i diversamente abili. E proprio Bebe Vio ha voluto accompagnare Margherita ad una gara a Roma, tifando calorosamente per lei come hanno mostrato le telecamere.

«D’altra parte – ha confessato la campionessa – il mio modello è proprio “Margheritina”, la sua tenacia e la sua indipendenza». I medici non hanno mai capito perché la ragazzina sia nata senza un braccio e senza una mano. Ma i genitori prima, e la bimba poi, si sono fatti subito una ragione cogliendo il meglio delle opportunità. «Con o senza protesi tu sei forte comunque – le ha riconosciuto ieri in tivù Bebe Vio – anzi, diciamo pure, con le protesi sei fortissima, imbattibile, grazie alla tua volontà di ferro». E lei, la piccola, a ribadire: non solo nello sport, ma nella vita non basta difendersi, occorre attaccare. Ovviamente nel senso giusto.


 

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