Mareno come Venezia Gommoni e passerelle per non finire in acqua

Continuano gli allagamenti anomali legati all’effetto falda Ieri in azione anche i volontari di un’associazione lombarda
Di Renza Zanin

MARENO DI PIAVE. Quella di ieri è stata un’altra domenica di passione per le famiglie e le aziende del Coneglianese costrette a fare i conti ormai da tre settimane con l’acqua che sale dalle falde, invadendo scantinati, cantine, taverne e persino i magazzini dei negozi. La situazione è stabile ma non per questo meno allarmante. Il livello è sceso di circa 3 centimetri ma rimane comunque alto e nelle prossime ore si aspetta ancora pioggia. A Mareno, dove sono 350 le famiglie colpite, la situazione migliora, seppur di poco, in alcune aree (dove rimane accesa 24 ore su 24 una pompa anziché due) ma rimane drammaticamente stabile in altre. Senza pace, ad esempio, le famiglie che vivono in via Sile, dove l’acqua continua a toccare i 15-20 centimetri nonostante siano in funzione due idrovore di grandi dimensioni. Quadro simile in via Canova, via Calmessa e via D’Aviano.

In via Verri, la strada che conduce a Vazzola, una serie di negozi hanno subito danni ingenti perché la falda ha rotto le pavimentazioni e si è portata via anche il materiale stoccato nei magazzini. Qui l’acqua arriva anche a 40 centimetri se si spengono le pompe. Impressionante l’Oasi Campagnola: i due laghetti non sono ancora rientrati negli argini, trasformando il parcheggio in uno specchio d’acqua che ha invaso anche la struttura comunale. Per raggiungere la pizzeria, sul lato opposto, sono ancora fissate le passerelle come si fa a Venezia per l’acqua alta. Ieri a Mareno, per dare aiuto alla protezione civile che lavora senza sosta da quasi 20 giorni, sono giunti volontari anche dalla Lombardia: si tratta dell’associazione Operativi al Massimo che poi si è spostata a Padova. «La solidarietà non conosce confini, li abbiamo messi in contatto con i responsabili della protezione civile di Padova dove la situazione è critica», spiega l’assessore provinciale alla protezione civile Mirco Lorenzon. A Vazzola l’acqua continua a premere da sotto, in alcune case continua ad uscire anche dalle prese della corrente. Occhi puntati anche sulla scuola elementare di Visnà che è ancora invasa dall’acqua che ha sollevato le piastrelle del pavimento e danneggiato parte dei documenti dell’archivio. A Conegliano occhi puntati sulla frana di via Guizza, nel tratto tra il cimitero e la scuola di Collalbrigo. A Susegana rimane chiusa via San Daniele a Colfosco.

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