Manteneva i fratelli vendendo la droga. Arrestato lo spacciatore dei mercatini

MOTTA. Per mantenere la famiglia spacciava cocaina. Un affare fiorente con guadagni da capogiro, in media 16 mila euro al mese. Una cifra di tutto rispetto che veniva investita in casa, per mantenere i due fratelli di 22 e 24 anni, anch’essi senza un impiego.
OPERAZIONE MERCATINI
La squadra mobile di Treviso, grazie all’indagine soprannominata “Operazione Mercatini di Natale”, ha arrestato F.C., 28enne, incensurato e disoccupato, originario di Pordenone ma residente a Motta di Livenza. Dalla sera di lunedì 30 dicembre il ragazzo si trova ai domiciliari.
Nella casa a due passi dal centro di Motta era lui il capo famiglia, impegnato a seguire i fratelli minori garantendo loro tutto il necessario per concedersi abiti firmati tra una partita a Fortnite e una a Fifa.
«Ci siamo trovati di fronte a un quadro desolante per i suoi riflessi sociali. Tre fratelli che vivono senza un adulto che dia loro delle regole» spiega Claudio Di Paola vicequestore della Polizia di Stato, capo della Squadra Mobile di Treviso.

UNA PICCOLA COMUNE
Una piccola comune che grazie al primogenito “fattura” migliaia di euro al mese, calata in un tranquillo quartiere residenziale, tra giardinetti e siepi ordinate. Tanto che i vicini, pur notando un certo viavai non si erano insospettiti più di tanto.
La madre dei tre fratelli di Motta è mancata qualche anno fa, il padre vive lontano e di loro non si interessa più.
Nella casa di via Amalfi il disordine fa pensare alle vite spericolate dei tre ragazzi.
Bottiglie di alcolici sui tavoli, mozziconi di sigarette spenti qua e là, perfino l’argenteria del servizio “buono” è scomparsa dalla credenza, e ora serve a spaccare i sassi di cocaina.
«Sono i “nostri” giovani, un’esistenza apparentemente normale, che lascia invece sottendere una quotidianità da nerd dediti alla playstation» aggiunge Di Paola.
Nell’indagine non sono finiti i fratelli minori di F.C. ma solamente lui, il maggiore di casa.
È stato trovato in possesso di 20 grammi di cocaina, pronta per essere smerciata tra le bancarelle natalizie di Motta di Livenza. La sua piazza di spaccio era giusto accanto alla pista di pattinaggio, che accoglie bambini e famiglie in questi giorni di festa tra luminarie e vin brulè.
L’ideale per non dare troppo nell’occhio e avvicinare i clienti, soprattutto giovani. La tattica era sempre la stessa: contattarli fuggevolmente con rapidi scambi di polvere bianca e denaro tra le vie dello struscio.
LE INDAGINI
«Questo lo scenario in cui operava F.C.» prosegue Di Paola «lo abbiamo individuato dopo numerosi appostamenti, procedendo al suo controllo e a quello del suo domicilio».
Quando è stato fermato, oltre ai 20 grammi di cocaina, il ragazzo aveva in tasca anche 35 grammi di sostanza da taglio e 600 euro in contanti, oltre al kit per confezionare e pesare le dosi di polvere bianca.
Nell’abitazione del 28enne è stato trovato dell’altro materiale importante ai fini dell’attività investigativa: in particolare sono stati sequestrati dei cucchiai per l’insalata e un mestolo di metallo, utilizzati per rompere i sassi di cocaina purissima e poi tagliare le dosi e predisporle per la vendita al dettaglio.
Alcune erano già state confezionate ed erano pronte per essere cedute.
Una singola dose vale in media 100 euro, merce particolarmente richiesta per i “festini di Capodanno”.
«Abbiamo accertato un incremento dell’acquisto in questo periodo dell’anno» conferma il capo della Squadra Mobile di Treviso.
SI SCAVA ANCORA
Ma le indagini della sezione antidroga non sono destinate a fermasi qui, si scava ancora per capire la rete di acquirenti e dei fornitori.
«Ora stiamo lavorando per ricostruire il giro d’affari ma anche per stabilire la filiera e il giro di spaccio» fa sapere Di Paola mentre nell’ufficio della Questura è in corso la conferenza stampa per presentare i dettagli dell’Operazione Mercatini di Natale.
Tutto l’armamentario per preparare la droga è stato posto sotto sequestro, anche la bella argenteria di casa è stata confiscata. Sul dorso dei preziosi mestoli di metallo le macchie blu degli esami chimici.
Il colore acceso, quasi fosforescente, conferma: si tratta di sostanza stupefacente di prima scelta, cocaina purissima. —
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