Mancano gli oss negli ospedali «Così sfruttano noi infermieri»
Stop ai demansionamenti in corsia. Gli infermieri degli ospedali trevigiani alzano la voce. A farsi portavoce della protesta il sindacato Nursing Up che domani organizzerà un sit-in davanti a palazzo Balbi e consegnerà una lettera ai vertici della Regione per denunciare gli effetti negativi della carenza di personale nei reparti. Attualmente nell’Usl 2 mancano 320 operatori socio sanitari (oss) e a risentirne è tutta la filiera dell’assistenza ai pazienti. «A causa della carenza di oss gli infermieri sono costretti a svolgere una lunga serie di attività improprie, togliendo il 30% del tempo all’assistenza dei degenti che costituiscono il cuore dei compiti infermieristici» denuncia Guerrino Silvestrini, referente veneto Nursing Up.
La mancanza di oss, cioè di figure dedicate al supporto infermieristico nell’assistenza di base, sta sconvolgendo anche la programmazione dei servizi. «Nella programmazione dei trapianti all’ospedale di Treviso gli oss sono scomparsi dall’organigramma, significa che gli infermieri dovranno occuparsi di attività che non competono loro: ad esempio chiudere i sacchi e gestire lo smistamento della biancheria sporca», sottolinea Silvestrini. Malessere si respira anche nella Chirurgia vascolare pediatrica del capoluogo. «Nursing Up, attraverso il Collegio degli infermieri, sta denunciando il demansionamento degli infermieri. Una presa di posizione per scongiurare l’impoverimento delle attività a sostegno ai piccoli pazienti» prosegue Silvestrini. A preoccupare più di tutto la situazione negli ospedali di Montebelluna e Castelfranco, quest’ultimo vittima di un drastico taglio di posti letto contenuto nelle nuove schede ospedaliere.
«Nelle aree mediche dei due ospedali non vengono rispettati i 190 minuti di assistenza previsti dalla normativa, si arriva a garantirne 150. Questo spiega il fuggi fuggi dal San Giacomo», evidenzia Silvestrini. A tal proposito il dg dell’Usl 2 Francesco Benazzi fa sapere che la mancanza di 320 oss verrà sanata. «Stiamo aspettando il concorsone dell’Azienda Zero dal quale attingeremo 320 oss», spiega, «ad oggi le mansioni degli oss non vengono accollate agli infermieri, ma vengono garantite da un centinaio di oss che abbiamo assunto a tempo determinato per rispondere alle esigenze dei reparti». Nel frattempo, la raccolta firme avviata da Cgil, Cisl e Uil sul sito change. org ne ha raccolte 5 mila: chiedono più impegnative di residenzialità per chi afferisce alle case di riposo e di ridurre le liste di attesa per la valutazione dei pazienti che richiedono assistenza domiciliare o residenziale. —
Valentina Calzavara
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