Mamme record a Treviso: due parti trigemellari in dieci giorni

TREVISO. Sei fiocchi appesi alla porta del reparto di Ginecologia. Cinque azzurri e uno rosa. All'ospedale Ca' Foncello di Treviso si festeggia il record: due parti trigemellari nel giro di dieci giorni. Nel mese di marzo la cicogna ha lavorato parecchio proprio qui nella Marca, visto che in Italia i parti trigemini sono circa 1 ogni 8.000 nascite. E l'Istat ne calcola complessivamente 280 ogni anno nel nostro Paese. Quanto accaduto a Treviso rappresenta quindi una rarità già di per sé, che diventa primato considerando che le due “super” mamme, una di Treviso e l'altra residente nei pressi di San Donà di Piave, hanno dato alla luce tre figli ciascuna quasi in contemporanea. Una ha avuto tre maschietti, l'altra due maschietti e una femminuccia. E ogni cosa è andata per il meglio.
«L'arrivo di questi sei bambini è stato davvero molto bello ed emozionante, tutto è avvenuto in un lasso di tempo così ravvicinato. È stata una coincidenza speciale per le due madri e anche per noi che le abbiamo seguite con attenzione nel nostro reparto» commenta il primario Enrico Busato, che insieme al team di ostetriche ha monitorato passo passo la gestazione delle due trentenni e i rispettivi parti. Mamme e bimbi stanno bene. I piccoli sono nati tutti sani e godono di ottima salute. Entrambi i travagli, gestiti con parto cesareo, si sono svolti senza complicanze. Regolare anche la breve degenza dei bébé nella Patologia Neonatale, dove hanno trascorso qualche giorno al caldo nella culla termica. Un macchinario che controlla i parametri vitali e simula il tepore del grembo materno, indispensabile per i piccoli venuti al mondo prima del termine naturale.
«Siamo felici che tutto si sia svolto nel migliore dei modi, ed è un dato di fatto che i parti trigemini sono un evento che registriamo pochissime volte» conferma il dottor Busato. «Quando si verifica accade quasi sempre a seguito di fecondazione assistita. In linea generale, i parti plurimi sono rarissimi rispetto a vent'anni fa, questo perché, nell'ambito della procreazione medicalmente assistita si sono messe a punto tecniche sempre più precise di controllo del numero di embrioni impiantati» aggiunge il primario. Nel 2017 su 2.182 parti avvenuti al Ca' Foncello ce ne sono stati 64 di plurimi, di cui solo uno trigemellare, ma ci sono annate in cui se non se ne verifica nessuno.
«L'anno scorso abbiamo quantificato un 3 per cento di parti plurimi, ma in questi primi mesi del 2018 stiamo notando un sensibile aumento. Abbiamo già seguito una ventina di gravidanze gemellari con un'incidenza del 5%, i due trigemini hanno indubbiamente contribuito ad alzare la media» evidenzia Busato. Ancora una volta la Marca batte ogni statistica, come accaduto vent'anni fa, nel 1997, con la nascita al Ca' Foncello dei sei gemelli della famiglia Secco: Mattia, Davide, Elena, Silvia, Nicolò e Jacopo. Un fatto eccezionale tanto quanto l'arrivo dei tre gemellini di Eleonora Bolzonello e David Tesser di Arcade che sono stati concepiti naturalmente nel 2015.
«Le gravidanze plurime devono essere seguite con particolare attenzione perché possono essere soggette a complicanze, come ad esempio il rischio di parto prematuro. Da questo punto di vista l'ospedale Ca' Foncello è una realtà specializzata anche per le patologie placentari che possono essere diagnosticate durante la gestazione» sottolinea il primario Busato, visibilmente felice per l'ottima assistenza fornita alle due “super” mamme. L'entusiasmo per il duplice lieto evento è ancora palpabile in reparto.
«I bimbi sono stati già dimessi e ora sono rientrati a casa con i rispettivi genitori» conferma Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl 2. «Come sempre accade nel caso di gravidanze gemellari o comunque a rischio, le nostre ginecologie delle ex Usl 7 e 8 hanno l'ordine di indirizzare le partorienti all'ospedale di Treviso, che è centro hub di terzo livello, dotato della Patologia Neonatale, importantissima nel caso ci sia il rischio di una nascita anticipata o la necessità di ricoverare il neonato in terapia intensiva» aggiunge il dg Benazzi. Fortunatamente per i sei piccoli, il ricovero è durato poco tempo. Ora, per le due “super” famiglie è il tempo di pappe, pannolini e biberon, tutto moltiplicato per tre.
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