Malvestio sfida De Poli: non mi ha querelato

L'avvocato contro il presidente di Ca' Spineda: «Confermo tutte le mie critiche»
Dino De Poli presidente di Fondazione Cassamarca e l’avvocato Massimo Malvestio
Dino De Poli presidente di Fondazione Cassamarca e l’avvocato Massimo Malvestio
 Massimo Malvestio avvelena il Natale al presidente di Fondazione Cassamarca Dino De Poli. Il legale trevigiano, consulente di rango del governatore Luca Zaia, lascia cadere un sassolino che ha il sottile sapore dell'ironia. «Dov'è finita la denuncia che mi aveva giurato?» si chiede Malvestio ricordando il proprio «j'accuse» del 9 settembre scorso.
 In quella occasione l'avvocato trevigiano - per un breve periodo, dieci anni fa, tra gli amministratori di Fondazione Cassamarca - criticava la gestione della cassaforte di Ca' Spineda e in particolare del suo presidente. Troppo esposta negli investimenti in azioni Unicredit (svalutate del 70%), troppo disinvolta nel sottoscrivere un impegno per 99 anni con l'Università di Padova, principesco il compenso dello stesso De Poli negli anni della crisi 2007 e 2008 (mezzo milione di euro). Malvestio concludeva accusando De Poli di aver dissipato in dieci anni il patrimonio storico della Fondazione. A quel «j'accuse», affidato alle pagine del nostro giornale, De Poli rispose con otto, laconiche righe: «Ho consegnato il testo ai miei legali per ogni valutazione del caso». In pratica, l'annuncio di querela per diffamazione.  Ma a distanza di oltre tre mesi, della denuncia non v'è traccia: e Malvestio non si lascia scappare l'occasione. «Non mi sarebbe dispiaciuto approfondire davanti a un giudice la fondatezza di quel avevo scritto - spiega Massimo Malvestio -: un modesto omaggio alla verità. Pronto a pagare tutte le conseguenze se si fosse accertato che una virgola di quel che ho detto nei fatti non è corretta». Ma a distanza dei fatidici tre mesi previsti dalla legge quale termine per depositare una denuncia, Malvestio cade dalle nuvole: «Sono trascorsi oltre tre mesi e non mi è stato ancora notificato alcun atto giudiziario».  E insiste: «Critico da molti anni l'onorevole avvocato De Poli per come ha gestito un patrimonio di tutti i trevigiani (costruito con 500 anni di lavoro ed oramai ridotto a una misera frazione di quel che era solo dieci anni fa) e non ho alcun interesse personale nella vicenda. Lui invece ha interesse a evitare che la fondatezza delle mie critiche sia oggetto di un vaglio esterno e questo è interesse suo personalissimo del tutto incompatibile con l'interesse della Fondazione».  A De Poli, Massimo Malvestio rivolge due semplici domande: «dove e come De Poli mi abbia denunciato; e chi abbia pagato gli avvocati nel caso - che non posso credere - in cui si sia deciso di non dar corso a quanto annunciato».  Dino De Poli e Massimo Malvestio non si sono mai amati. Entrambi avvocati, entrambi democristiani ma di generazioni diverse, nutrono profonde divergenze sulla gestione della Fondazione e negli ultimi anni non hanno mai fatto mistero dei loro contrasti. Fino alla soglia delle carte bollate.

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