«Malattia troppo lunga» Licenziata dalla Cir Food I giudici la reintegrano

Era stata licenziata perché la malattia, successiva a un infortunio sul posto di lavoro, era stata giudicata dall’azienda troppo lunga. Ora la Corte di Cassazione ha definitivamente dato ragione a Orietta Campeol, confermando l’obbligo di reintegro alla Cir Food e la condanna della società al pagamento di un’indennità pari a 12 mensilità della retribuzione, oltre al pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali. I fatti risalgono al settembre del 2012. Orietta Campeol, dirigente della Fisascat Cisl, lavorava per la coop specializzata nel settore della ristorazione. In particolare si occupava della cucina. Il 13 settembre portando dei coltelli ai tavoli scivolò sul pavimento bagnato della cucina, fratturandosi un polso. Campeol dovette sottoporsi a un intervento chirurgico che però non risolse completamente il problema, e la costrinse a protrarre l’assenza dal posto di lavoro. Per Cir Food però la donna aveva superato il cosiddetto periodo di comparto, ovvero quello in cui una persona infortunata ha diritto di conservare il posto di lavoro nonostante l’assenza. Il tribunale di Treviso in prima analisi diede ragione a Cir Food, facendo decadere l’impugnazione del licenziamento fatta da Campeol. Per i giudici non aveva rispettato i tempi. La Corte d’appello aveva però ribalato la decisione, reintegrando la lavoratrice e condannando Cir Food. La cooperativa si è dunque rivolta alla Corte di Cassazione, che ha confermato la sentenza a favore di Campeol. La Corte ha ribadito che l’assenza era ascrivibile «ad infortunio verificatosi all’interno dei luoghi di lavoro imputabile alla datrice di lavoro – che non aveva adottato misure adeguate al fine di evitare cadute derivanti dalla dimostrata scivolosità dei pavimenti del locale mensa – e dunque non computabile ai fini del superamento del periodo di comporto». Cir Food aveva sostenuto che il portare le posate non fosse una mansione della cuoca, ma la Corte ha ricordato che la stessa coop aveva affermato che «il cibo per i commensali viene portato sui banchi dalla cuoca», e quindi le due circostanza non erano tra loro scollegate. –

Federico Cipolla

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