L’Usl cede l’ex ospedale alle Opere Pie

PEDEROBBA. Firmato ieri, dopo 10 anni di attesa, l'accordo di programma per l’ex complesso ospedaliero di Pederobba tra il direttore generale dell’Usl 8, Bortolo Simoni, il sindaco di Pederobba, Marco Turato, il presidente delle Opere Pie, Agostino Vendramin. Sull’accordo di programma c’era già la firma del governatore del Veneto Luca Zaia, che definisce l’utilizzo, che c’era già in parte, dell’ex ospedale. È uno dei quattro ospedali dismessi negli anni Ottanta e Novanta lungo la fascia Pedemontana (Pederobba, Asolo, Crespano, Valdobbiadene). Erano rimasti dei poliambulatori, ma che non occupavano certo tutto lo spazio disponibile e quindi, tranne che ad Asolo dove è stata collocata la sede dell'Usl 8, negli altri erano state avviate attività assistenziali. E in quelle di Pederobba si erano ampliate le attività delle Opere Pie. Sulla base dell’accordo, sottoscritto ieri, l’Usl 8 cede alle Opere Pie di Onigo tutti i terreni e i beni immobili dell'ex complesso ospedaliero. Ovvero ex ospedale, villa Onigo, e i terreni di pertinenza, a eccezione dell'ala nord dell'ex sede ospedaliera che viene concessa in comodato d'uso gratuito fino al 2020 per attività assistenziali alle stesse Opere Pie le quali si impegnano a eseguire lavori di adeguamento anti-incendio per un importo di 500mila euro. Casa Castoro, di proprietà dell'Usl 8, era già stata concessa in comodato d'uso gratuito al Comune di Pederobba che la utilizza quale sede delle associazioni. L’accordo, oltre che definire le questioni patrimoniali, integra la pianificazione territoriale delle strutture intermedie a favore delle Opere Pie. L’accordo, ufficializzato sin dal 2002 in seguito alla dismissione dell’ospedale di Pederobba, non era mai stato attuato completamente. Esso nasceva per dare una risposta assistenziale ai cittadini che abitualmente, prima della chiusura, si rivolgevano all'ospedale “Guglielmo e Teodolinda d'Onigo” per avere le proprie cure. Negli anni molte trattative si sono succedute per superare le varie criticità e definire gli impegni di ciascuna parte fino alla redazione di un nuovo accordo che tiene conto dei mutati interessi dei vari attori. Soddisfazione è stata espressa da tutti i protagonisti per una soluzione che incontra le esigenze di tutte le parti. «Con soddisfazione», dice il sindaco Marco Turato, «si pone fine ad una complessa trattativa che ha impegnato per lungo tempo anche le amministrazioni comunali precedenti».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso