L’università a Ca’ Foncello «Porterò corsi di laurea»

Benazzi (Usl) alle giovani matricole: «Con la nuova cittadella avremo lo spazio» All’ospedale svolgono il tirocinio 552 tra futuri infermieri, tecnici e non solo
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO PRESENTAZIONE CORSO IN PRESTAZIONI SANITARIE SALA AUDITORIUM CA' FONCELLO
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO PRESENTAZIONE CORSO IN PRESTAZIONI SANITARIE SALA AUDITORIUM CA' FONCELLO

Fare dell'ospedale di Treviso un polo di formazione universitaria strategico per il territorio e in grado di ospitare un corso di laurea. L'operazione richiederà del tempo, ma l'Usl 9 si dice pronta ad ampliare il suo ruolo di azienda d'insegnamento in sinergia con l'Università di Padova. L'idea è emersa ieri, in occasione della giornata di apertura dell'anno accademico all'ospedale Ca' Foncello, che ha visto partecipare le nuove matricole e gli studenti dei corsi di laurea per le professioni sanitarie. In tutto 552 futuri lavoratori della sanità di cui 181 sono al loro primo anno di frequenza. La fetta più grossa dei neo iscritti, ben 70 studenti, riguarda le scienze infermieristiche. Seguono 50 iscritti a tecniche audioprotesiche, 35 per l'igiene dentale, 16 per tecniche di radiologia per immagini e radioterapia e 10 in ostetricia. Ai quali si aggiungono circa 200 medici specializzandi che gravitano nelle cliniche universitarie trevigiane di medicina, IV chirurgia, neurochirurgia, otorinolaringoiatria e audiologia.

«Nell'ultimo anno abbiamo assistito a un incremento quasi esponenziale degli studenti che hanno chiesto di venire a frequentare a Treviso. Per noi si tratta di un successo e di un segno indiretto che le cose funzionano e che il nostro corso di studi è molto apprezzato» sottolinea Paolo Pauletto, primario di medicina interna. Inoltre, la totalità dei laureati nella sede di Treviso ha avuto accesso a corsi di specialità post-laurea, un riscontro positivo che giustifica l'intenzione di implementare l'offerta didattica. «Mi auguro che il corso di laurea trevigiano si possa espandere, attraverso un accordo collegiale tra direttore generale, magnifico rettore e Regione», aggiunge Pauletto. Un auspicio che può contare sulla creazione della Cittadella della Salute.

La costruzione del nuovo polo sanitario sarà un passo fondamentale per inaugurare nella Marca un corso di laurea completo. La Cittadella garantirà infatti maggiori spazi per la formazione degli studenti che frequentano l'Usl 9.

«Il legame con l'ateneo patavino è strategico per la nostra azienda» ha ricordato Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl di Marca, «la presenza delle cliniche universitarie e dei corsi di laurea nelle professioni sanitarie, infatti, sono qualificanti per il nostro lavoro e sono anche un investimento sulle professionalità future. La collaborazione strutturata con l’Università esiste da un ventennio, credo molto in questo rapporto consolidato».

Il tirocinio, per chi si sta formando nell'ambito delle professioni sanitarie, rappresenta un aspetto cruciale: il passaggio dalla teoria alla pratica. Migliaia di ore i corsia, 1800 per infermieristica e ostetricia, 1500 per gli aspiranti tecnici di radiologica, solo per fare qualche esempio. «Il percorso non può tralasciare l'attenzione verso il paziente», spiega Paola Casson, dirigente del Servizio per le Professioni Sanitarie, «un bravo professionista della sanità sa anche stabilire un dialogo con il paziente che si trova di fronte». (v.c.)

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