L’ultimo viaggio di Angelo Magro autista di re Baldovino del Belgio

Primo di tredici fratelli, emigrò nel Dopoguerra e lavorò a corte diventando amico della nobiltà È stato anche cameraman della “Conegliano Pedala” e concorrente alla Corrida di Canale 5 

CONEGLIANO. Fu al servizio della Corte di re Baldovino, come autista e anche come maggiordomo ai banchetti dell’allora sovrano del Belgio e della regina Fabiola. Angelo Magro, coneglianese eclettico e impegnato in varie attività ed associazioni, si è spento a 95 anni. La sua storia di emigrante fu emozionante, la trama di un romanzo o sceneggiatura di un film d’avventura a lieto fine. Angelo nacque il 15 settembre 1922 a Lutrano, in una famiglia di braccianti, primo di 13 fratelli. Lui, fratello maggiore, fu quello che guidò gli altri e da piccolo iniziò a lavorare nei campi, nonostante fin dall’adolescenza avesse dovuto combattere una displasia all’anca ad entrambe le gambe. Il 27 novembre del 1954 sposò Veronica Dalla Cia, il giorno successivo partirono per il Belgio. L’Italia usciva dal Dopoguerra, molte famiglie trevigiane emigrarono nell’Europa del nord o in Sud America, con in mano la valigia, nessun soldo, e tante speranze. «Avevamo in tasca solo i soldi per il biglietto d’andata», ricorda commossa oggi la moglie, attraverso le parole della figlia Jacqueline, che nacque proprio in Belgio. I coniugi Magro prestarono servizio per alcune famiglie nobili, in particolare per quella del Gran Maresciallo di Corte a Bruxelles. Angelo Magro fu autista e maggiordomo per re Baldovino tra la fine degli Anni ‘50 e l’inizio degli Anni ‘60. Di quell’esperienza Angelo ricordava un curioso episodio, in cui si vede come la cultura contadina veneta fece breccia tra gli aristocratici belgi. «Ci fu una battuta di caccia al cinghiale durante un periodo di villeggiatura sulle Ardenne – raccontava nonno Angelo - nessuno però sapeva come trasportare gli animali una volta abbattuti. Io consigliai di applicare il metodo imparato a casa a Lutrano dove allevavamo dei maiali: tutti rimasero sbalorditi». Tornato a Conegliano nel 1962, Angelo fu operaio carrellista della Zoppas e Zanussi fino alla pensione nel 1984. Quando nel 1971 tornò in Belgio per una vacanza con moglie e figlia, per salutare le persone con cui aveva lavorato, la famiglia ricevette un trattamento “reale”, per il bel ricordo, la stima e la fiducia che avevano conquistato. Tante le passioni di Angelo, tra cui quella per la lirica e la cinematografia. Per una decina di edizioni fu anche il cameraman della cicloturistica “Conegliano Pedala”. Suonava l’armonica e fischiava che se avesse come uno strumento musicale. Per questa peculiarità fu anche selezionato per partecipare alla Corrida di Canale 5. È sempre stato attivo e sino allo scorso settembre guidava l’auto. Angelo Magro lascia la moglie Veronica Nichetta, la figlia Jaqueline, il nipote Alberto, Nereo e Barbara, il fratello Armando, le sorelle Ada, Luigia, Bruna, Giuseppina ed Adriana, che con i tanti nipoti e parenti lo ricordano con enorme affetto. Il funerale sarà celebrato domani alle ore 15 nella chiesa di Lourdes, quartiere dove si costruì la casa con i risparmi del Belgio.

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