Lorenzon, video porno su Fb: è un virus

Vittime, oltre all’assessore provinciale, anche la consigliera comunale Petra De Zanet e Fulvio Pettenà
PD 31 ottobre 2003 Videocassetta casalingue cittadella, (Cittadella fever) (PIEROBON) VIDEO HARD CASALINGHE CITTADELLA - PIEROBON
PD 31 ottobre 2003 Videocassetta casalingue cittadella, (Cittadella fever) (PIEROBON) VIDEO HARD CASALINGHE CITTADELLA - PIEROBON

Una sfilza di video porno sono comparsi venerdì sera sulla pagina Facebook di alcuni volti noti della città. Vittime di un virus o spam che sia, l’assessore provinciale Mirko Lorenzon, la compagna e consigliera comunale Petra De Zanet e il presidente del consiglio provinciale, Fulvio Pettenà, taggati nella decina di filmati.

Ore 21 circa: improvvisamente sulle pagine Facebook dei tre (e di altri 36 vittime della rete) una pioggia di video hard. Immagini esplicite, l’invito a cliccare play per vedere l’intero filmato. Video, almeno apparentemente, tratti da youtube.com ma che niente avevano a che vedere con i video musicali e spezzoni di film, serie televisive e filmati amatoriali che normalmente circolano su quel portale.

A condividere il link sulla pagine degli amici tale Luca: “taggati” l’assessore provinciale Lorenzon, la consigliera De Zanet e Pettenà. Uno, due, tre, quattro. Una decina di filmati in pochissimi minuti.

«Avevo il tablet con la mia pagina Facebook aperta. Mi ero allontanato un attimo, appena sono tornato davanti all’Ipad, ho visto tutti quei filmati porno pubblicati sulla mia pagina. Li ho cancellati immediatamente».

Dopo pochi minuti sono giunte le scuse dell’amico, attraverso la chat di Facebook. «Mi ha scritto dicendo che era stato colpito da questo virus, scusandosi per averci taggati involontariamente nei video. Dicendo che non sapeva come ciò potesse essere accaduto», continua Lorenzon, «io non c’ho nemmeno cliccato sopra, l’ho immediatamente eliminato». E in effetti anche in rete gli utenti vengono messi in allerta: un virus su Facebook avrebbe colpito oltre 110 mila utenti in pochi. Si tratterebbe di un presunto video porno che, una volta cliccato, infetta il proprio account del social network. Il video diffonderebbe alcuni malware che, oltre a compromettere le prestazioni dei computer interessati, possono fornire ad estranei i propri dati sensibili contenuti nei sistemi operativi, compresa la lista degli amici che a loro vengono taggati in questi video. Insomma, non uno scandalo porno, anche se poco ci mancava. Forse solo un uso incauto della rete.

Niente a che fare insomma con il caso che ha coinvolto a metà giugno il consigliere di Arcade Angelo Piccolo coinvolto nello scandalo dei video porno pubblicati sul suo profilo Facebook e sulla pagina di "Progetto Arcade", la lista di ispirazione leghista con la quale si erano candidati sia lui sia il sindaco Domenico Presti.

Piccolo, che aveva denunciato di essere stato vittima di un’estorsione, aveva deciso di presentare le dimissioni per poter andare meglio a fondo nella vicenda.

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