Lo «zoo» in condominio, i litigi raddoppiano

Le arcinote barzellette su Loreto, il pappagallo che dice parolacce e manda a quel paese i vicini, sono tutt’altro che favole. Come pure i serpenti che vanno dal condomino del piano di sotto. O le tartarughe scambiate per mostri marini dall’anziana insofferente verso gli altri inquilini. Gli animali sono oggetto di liti condominiali, come se non bastassero quelle esistenti per la gestione dei beni comuni che intasano i tribunali. Lo dice AIDAA, Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, che ha pubblicato il resoconto del 2011 delle segnalazioni che arrivano da tutta Italia, ben 73 mila, dove i litigi risultano addirittura raddoppiati dal 2010 quando furono meno di 37 mila. «Se è vero che nei condomini vivono soprattutto cani e gatti – spiega Lorenzo Croce, presidente di AIDAA – che spesso e volentieri diventano un casus belli, è pur vero che ultimamente stiamo ricevendo delle chiamate che hanno dell’inverosimile, se non fossero verificate di volta in volta». Lorenzo si fa una grande risata: «Quelle divertenti, che occupano anche le cronache dei quotidiani locali, riguardano pappagalli o merli indiani. Come quello di un paesino di Lecco, che ogni volta che vedeva la vicina, la investiva con una sequela di parolacce che la definivano donna dai facili costumi. Ovvio, che un animale come questo non può avere l’intelligenza di capire quello che dice. Ma la situazione era diventata pesante per la signora, e a suon di proteste è stato poi trasferito in un ambiente dove si poteva sfogare senza offendere nessuno». Gli esempi possono continuare, come quello risalente a diversi anni fa a Padova: una mattina, un signore che si stava facendo la barba, vede entrare dalla finestra il pitone del vicino che abitava sopra. Risultato: infarto e causa in tribunale.
«Altre situazioni incredibili – continua il presidente - riguardano cani che latrano la notte contro le civette che scorgono dalla finestra, appollaiate sugli alberi. Il problema, che aveva fatto scatenare i vicini insonni, è stato poi risolto tagliando l’albero. Oppure la vecchina che ci chiama perché la ragazza del piano di sopra ha un animale mostruoso che in realtà, lo abbiamo poi verificato, era una tartaruga di terra! Chissà cos’erano i probabili rumori, visto che abbiamo richiamato la nonnina, e non riuscivamo a capirci perché era molto sorda! Oppure quella persona che era riuscita a cambiare il regolamento condominiale, imponendo ai gatti il divieto di vagare sui tetti!». Situazioni al limite dell’assurdo, che riguardano però solo il 6 % dei casi. La normalità la fanno Fido e Micio, protagonisti il primo del 63 % delle liti, e del 31 % il secondo. Le cause? Cani in ascensore, per le scale, escrementi in giardino, urine nei posti più svariati. Gatti che girano in giardino, sui balconi di altri residenti, colonie feline che qualcuno non sopporta. Di tutte le segnalazioni, 5.000 sono finite davanti al giudice, mentre 54 hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, se non addirittura dell’ambulanza. Le regioni più litigiose? Emilia, Lombardia, Lazio, Sicilia e anche la Valle d’Aosta.
Lieta Zanatta
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