«L’incertezza ci devasta prego ogni giorno perchè torni a casa»

Il dolore più grande per una madre è il non sapere che ha fine ha fatto tuo figlio. E il passare dei giorni scava il vuoto nel cuore di Gina Carraretto, 77 anni portati con grande forza. È la mamma...

Il dolore più grande per una madre è il non sapere che ha fine ha fatto tuo figlio. E il passare dei giorni scava il vuoto nel cuore di Gina Carraretto, 77 anni portati con grande forza. È la mamma di Fabrizio Pozzobon, l’ex consigliere comunale della Lega di Castelfranco sparito nel nulla dal dicembre 2016, forse rapito. Vive a Vedelago, al piano terra di una villetta di via Monte Grappa, dove fino agli anni Novanta ha abitato anche lui. Ogni giorno che Dio manda sulla terra il primo pensiero di Gina è per quel figlio di cui non ha più notizie. Quel figlio partito per la Turchia senza dirle nulla. «A tutti ha tenuto nascosto quel viaggio», dice con l’aria buona di chi di prove ne ha affrontate nella vita. Vedova a 25 anni con tre figli da crescere, non si è mai arresa. E mattone su mattone ha costruito la sua bella famiglia. «Siamo sempre stati uniti», ripete come un mantra. E il figlio più giovane Adriano, 49 anni, conferma. È stato lui l’ultimo della famiglia a parlare con Fabrizio. «Non sapevo che si trovasse in Turchia», racconta, «Non ci aveva detto di questo viaggio. L’ho chiamato per condividere una grande gioia. Non mi ha risposto subito, ma dopo dieci minuti mi ha chiamato lui. Sentivo che stava camminando. Non potevo immaginare che fosse così distante». «Sai, Fabrizio, voglio darti una bella notizia: Contarina mi ha assunto a tempo indeterminato». «Bravo, Adriano. Vedi che se ci si impegna si arriva. Ti conoscono, apprezzano quello che fai», la risposta tranquilla del fratello maggiore. «L’ho sentito sereno», riferisce Adriano. Ma dopo quella telefonata è calato il silenzio. Un silenzio senza fine. «Dal 26 dicembre 2016 non ha più letto neppure i messaggi che gli mandavo via WhatsApp», continua Adriano, «Non una risposta, neppure la spunta blu». Gli sale un nodo in gola, accompagnato da un moto di rabbia per non sapere dove sia Fabrizio, quel fratello maggiore che è stato e resta il suo riferimento. Si trattiene pensando a mamma Gina. Lei che ogni giorno prega perché Fabrizio torni a casa. Ogni pomeriggio, davanti alla tivù, recita il rosario. Se sopravvivere a un figlio è contro natura, l’incertezza sul presente di chi hai cresciuto nel tuo grembo è devastante. «Negli ultimi tempi diceva sempre quando si fermava a pranzo da me: “Mamma, me ne andrò per stare meglio”». Lo ripeteva anche al fratello. Ma dove, quando e con chi? Domande senza risposta. «Non può essersi arruolato con l’Isis», sentenziano mamma e fratello, «Lui che ogni domenica non mancava alla messa in chiesa. Lui che è stato anche a Medjugorje». «Lui», aggiunge Adriano, «che era attentissimo alla salute, alla forma fisica, alla pulizia». Fabrizio era già stato in Turchia. «Un viaggio di sette giorni un paio di anni prima», ricorda Gina, «Girare il mondo era una sua passione», Prima con la famiglia, composta dalla moglie Sofia Fabbian e dai figli Stefano e Silvia. E poi quando il nucleo si era disgregato anche da solo. «Al ritorno da quel viaggio», continua Gina, «Mi mostrava le foto delle donne velate. “Guarda, mamma, lì si coprono così”». Sembrava incantato, «o forse solo incuriosito», da quella cultura. Di fatto ci è tornato due anni dopo. «Ci basta un messaggio, ci dica che è vivo, che ha deciso di stare lì», è l’appello della famiglia Pozzobon. Certo, il non avere notizie accresce l’angoscia e fa temere il peggio. «Lavoro cercando di pensare ad altro», confessa Adriano, «ma è impossibile rimuovere la preoccupazione». È vero: Fabrizio era particolarmente arrabbiato con il mondo negli ultimi tempi. Il lavoro non andava come voleva: la sua azienda artigiana di impianti termoidraulici, la Hidro Solar, non era stata risparmiata dalla crisi. Il suo matrimonio si stava chiudendo con una dolorosa separazione. «Ma sono cose che capitano», concedono gli ex compagni di partito della Lega, «A lui come a tanti altri». Fabrizio, che si provava anche nelle situazione estreme, ce l’avrebbe fatta. «Ma in Turchia», chiude Adriano, «qualcosa non è andato per il verso giusto. E comunque la sua scelta ci ha lasciato tutti di stucco».

Alessia De Marchi

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