«L’importanza delle donne antenne dell’umore popolare»

Il tenente Locatelli: « Le madri  del Libano ci hanno chiesto di ricostruire le scuole bombardate durante la lunghissima guerra civile»
AGOSTINI . AG.FOTOFILM MOTTA DI LIVENZA CASERMA, ESERCITAZIONE -ADAPTIVE INTERACTION 20,INTERVISTE, IN FOTO LUCIA
AGOSTINI . AG.FOTOFILM MOTTA DI LIVENZA CASERMA, ESERCITAZIONE -ADAPTIVE INTERACTION 20,INTERVISTE, IN FOTO LUCIA

Si chiama Fet-Female Engagement Team, la squadra che ha il compito di interagire con le donne nei teatri di guerra. Ne ha fatto parte Lucia Locatelli, 41 anni, staff officer della branca operazioni Cimic. Entrata in Accademia militare nel 2000 con il primo corso per ufficiali donne, nel 2005 ha scelto di essere paracadutista, ha superato la selezione di 13 settimane e poi 10 anni di servizio nella Folgore. Sulle spalle 5 missioni: Kosovo, Libano, Afghanistan e Siria. L’esperienza in Libano, dove ho fatto sei mesi nel Fet, è rimasta nel cuore. «La presenza femminile dentro l’unità Cimic consente di aprire un confronto con le donne che possono darci sentore di come vengono percepite le nostre forze sul territorio e possono farsi portavoce delle richieste della popolazione» dice Locatelli. Tessere le trame di una relazione, comunicare fra mondi differenti, confrontarsi con la religione musulmana, e una ragazza, Rania, che all’epoca aveva 20 anni, 5 meno di lei, che l’ha accolta nel villaggio consentendole di dialogare con la componente femminile. Le madri del Libano hanno chiesto al tenente Locatelli di ricostruire le scuole bombardate durante la guerra civile appena conclusa, di creare un ambiente più sicuro per i loro figli nelle strade, aiutare a eliminare i residui bellici che potevano essere pericolosi per i bambini. «Molto bello è stato quando ci hanno chiesto di insegnare l’italiano agli studenti, la migliore di loro ha vinto una borsa di studio ed è venuta un anno a studiare all’Università per stranieri di Siena» ricorda Locatelli. C’è un filo invisibile che unisce le donne a qualsiasi latitudine: la forza. «Una caratteristica che è sempre stata insita nella donna, da quando siamo piccole dobbiamo sempre dimostrare qualcosa in più degli uomini- dice Locatelli- il mondo militare, fino al 2000 era prettamente maschile, le prime donne come me hanno dovuto dimostrare di valere 110 rispetto a un collega uomo, traslato nella vita di una mamma, di una figlia, di una studentessa o di una donna in carriera, è la stessa identica cosa. C’è la tendenza a considerarci un sesso debole da proteggere in senso positivo, e la stessa cosa ho visto in Libano. Si pensa che lì le donne siano sottomesse e invece sono molto emancipate, vengono considerate le creatrici del popolo libanese, ci sono donne nel parlamento, candidate sindaco, dirigenti scolastici, cantanti affermate. Dobbiamo togliere la nostra lente e porci nel loro mondo per capire». —

V. C.

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