L’espianto di cornee si fa in casa di riposo

La prima donazione è avvenuta all’istituto Aita di Crespano grazie a un accordo con Usl, Suem e Coordinamento trapianti

CRESPANO. Nella casa di riposo Aita la prima donazione di cornee. L’ultimo gesto d’amore di un 75enne permetterà a due persone di riacquistare la vista. La struttura ha aderito alla campagna lanciata nel luglio 2016 dall’Usl per favorire e promuovere la donazione di cornee e bulbi oculari all’interno delle case di riposo locali.

Questo è stato l’ultimo gesto di generosità di un ospite 75enne che da diversi anni risiedeva nella struttura. «Il donatore aveva manifestato in precedenza l’assenso all’espianto - sottolinea il direttore della casa di riposo, Denis Farnea, «volontà confermata anche dai suoi familiari». E nei giorni scorsi è stato così effettuato il primo espianto di organi, un evento che rappresenta di fatto un altro passo avanti nel mondo delle donazioni all’interno delle case di riposo del distretto di Asolo dell’Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana. «Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione del personale infermieristico della struttura, della guardia medica e del Suem 118 di Crespano in sinergia con il Coordinamento trapianti Azienda Uls 2 - spiega Farnea - La generosità da parte dei familiari di un ospite rappresenta la parte fondamentale della donazione», continua il direttore, «per questo è stato possibile permettere a due persone di riacquistare la vista e di rendere meno dolorosa per la famiglia del donatore la perdita del loro caro».

Con la sottoscrizione del protocollo sono nati dei corsi di formazione e di informazione rivolti al personale della casa di riposo che hanno permesso, da un lato, di essere preparati a gestire le novità della procedura di espianto, dall’altro di supportare la generosità della donazione delle cornee anche nelle persone anziane accolte in una struttura. «La donazione delle cornee, che è possibile fino a 80 anni di età, ha coinvolto tutto il personale che opera nella nostra struttura ed è servita come riflessione sul valore del dono e da stimolo per rendere la donazione una scelta consapevole da proporre ai familiari, nel rispetto di una eventuale volontà in vita espressa dal soggetto donatore», aggiunge Farnea.

Alla morte dell’anziano l’operazione di espianto degli organi è avvenuta all’interno della casa di riposo e, trattandosi di cornee, non è stata necessaria una sala espianto ma sono stati sufficienti alcuni accorgimenti tecnico-operativi attuati dagli infermieri della struttura appositamente formati in precedenza in attesa dell’intervento del personale medico della banca degli occhi di Mestre e del personale medico del Coordinamento trapianti dell’ospedale di Montebelluna che ha curato il prelievo delle cornee. L’espianto degli organi è un operazione semplice e poco invasiva. «La cosa positiva è il luogo dove è stata fatta, cioè direttamente nella nostra struttura - chiude il direttore - grazie al positivo coordinamento tra più attori intervenuti: dagli infermieri della casa di riposo ai medici della guardia medica e del Suem 118 di Crespano e del personale medico del Coordinamento trapianti dell’ospedale di Montebelluna, senza dimenticare sempre la generosità del gesto fatta da una persona considerata anziana».

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