Le canzoni di Biagio Antonacci per svegliare Giulia dal coma

PAESE. La sua musica, i suoi cartoni. Biagio Antonacci e le brevi storie animate targate Disney per aiutare Giulia Bottacin a uscire da quello che i medici chiamano “stato vegetativo vigile”. La ventiseienne di Paese, ferita gravemente il 28 gennaio in un incidente a Orlando, in Florida, è ricoverata da sabato 15 marzo al Ca’ Foncello. Da lunedì è stata trasferita in Medicina riabilitativa. Per lei è iniziato il lungo percorso verso la guarigione e la riconquista della normalità. Nei giorni scorsi Giulia ha cominciato la riabilitazione fisioterapica. E per aiutarla a superare lo stato clinico in cui versa da settimane, i medici hanno deciso di sottoporre la ragazza ad alcune stimolazioni visive e sonore, scegliendo proprio ciò che a Giulia più piace. La scelta non poteva che cadere su Biagio Antonacci: «È andata a vederlo a tanti concerti», racconta mamma Daniela Bernardi, che assieme al marito Valerio e all’altro figlio maggiore Alberto, con l’aiuto di alcuni parenti, si alterna al fianco di Giulia. I genitori hanno cercato anche nel lettore mp3 della figlia per farle ascoltare canzoni che lei ben conosce. Hanno scelto anche alcune canzoni di Andrea Bocelli. Ma non solo musica. A Orlando, Giulia aveva lavorato alla Disney, nel padiglione italiano all’interno del parco tematico “Epcot”. I personaggi dei cartoon erano il suo pane quotidiano. Ed è così che i genitori hanno deciso di provare a toccare le corde e l’inconscio di Giulia anche con le storie della Disney. «Con il tablet le facciamo vedere i cartoni Disney, non storie lunghe ma episodi brevi, tipo ‘I tre Caballeros’», prosegue mamma Daniela. I medici sono stati chiari: Giulia non deve essere bombardata di messaggi, le stimolazioni devono durare pochi minuti e tra una e l’altra è necessaria una lunga pausa. E i primi piccoli grandi risultati del lungo percorso della ragazza sembrano iniziare ad arrivare. «Giulia è sempre più vigile, nel senso che guarda più incuriosita in giro. Ascolta sempre la musica che le piace», racconta mamma Daniela, «tiene in mano una stellina di gommapiuma per la mobilità delle dita. Per ora non parla. Intanto prosegue con la riabilitazione». Piccoli miglioramenti che allargano il cuore e danno nuova fiducia per guardare con positività al futuro ai familiari ed a tutte le persone che conoscono Giulia o hanno saputo della sua storia dai media e da internet. Grazie a una mobilitazione che ha coinvolto le istituzioni, ma anche tanta gente comune che ha sostenuto economicamente la famiglia, la ventiseienne di Paese è rientrata sabato scorso in Italia grazie a un volo di Stato umanitario. Nelle dieci ore di volo, Giulia è stata assistita dal primario del Suem 118 di Treviso, il dottor Paolo Rosi, e dall’infermiera Elisa. Davanti a lei, ora c’è una lunga riabilitazione.
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