«Lavoro malfatto»: causa da 25 mila euro al dentista

La paziente contesta l'intervento e chiede i danni. L'odontoiatra: tutto in regola
Il tribunale di Treviso
Il tribunale di Treviso
 Un conto di 25 mila euro per le cure dal dentista. A presentarlo, stavolta, è stata però la paziente. Che ha fatto una causa di risarcimento danni per responabilità professionale al dentista, trascinandolo davanti al giudice civile di Treviso. L'udienza si terrà il prossimo 14 novembre: stando alle accuse della trevigiana D.D., assistita dall'avvocato Vanja Zamattio, il dentista le avrebbe rovinato dentatura e anche salute costringendola a rivolgersi alle cure del pronto soccorso a seguito di interventi particolarmente invasivi. Niente vero è stata la replica del professionista V.F., assistito dall'avvocato Antonio Ricci: il lavoro è stato fatto a regola d'arte e le lamentele della signora, che già in passato aveva avuto problemi con altri odontoiatri, sono del tutto infondate. Due verità contrastanti sulle quale potrà fare luce la consulenza tecnica disposta dal giudice. Il tecnico esaminerà, tra l'altro, gli apparecchi ortodontici della signora per verificare se effettivamente presentano i difetti da essa lamentati.  La signora si era rivolta all'odontoiatra per sistemare un ponte che interessava l'arcata anteriore della dentatura. Al termine delle sedute, la donna ha però contestato l'intervento sostenendo che il lavoro era stato fatto male. E che molto male le aveva fatto anche il dentista costringendola addirittura a ricorrere alle cure del pronto soccorso. La signora, lamentando un danno rilevante, ha deciso dopo qualche tempo di citare il professionista chiedendo un risarcimento di 25 mila euro. Somma che l'odontoiatra ritiene non dovuta: il lavoro, ha spiegato il professionista nella sua memoria, era ineccepibile e non c'è stata alcuna negligenza nelle cure prestate. Il giudice Boccuni (che seguiva la causa prima del suo trasferimento) ha disposto la consulenza tecnica. I risultati dell'accertamento saranno decisivi per stabilire se, stavolta, il conto salato arriverà al dentista. (s.t.)

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