L’Avis: donazioni a rischio per la carenza di medici

MONTEBELLUNA. Il Centro Trasfusionale all'ospedale San Valentino è senza dirigente in seguito alla partenza di Giovanni Roveroni, passato al Crat dell'Azienda Zero. E la donazione di sangue, sia al San Valentino di Montebelluna che al San Giacomo di Castelfranco, diventa critica per la carenza di medici: uno in servizio a Montebelluna e uno a Castelfranco.
L’ALLARME
L'allarme viene lanciato dall'Avis di Montebelluna, forte di 980 iscritti, 885 dei quali attivi. «Attualmente il Centro Trasfusionale funziona normalmente -fa notare l'Avis- ma la situazione diventa insostenibile in quanto la carenza di personale medico-sanitario, cominciata ancora qualche anno fa per entrambi i Centri Trasfusionali di Montebelluna e Castelfranco, sta creando delle criticità importanti: non è pensabile che solo due medici possano gestire i due centri quando fino a due anni fa erano in quattro». E adesso viene a mancare il dirigente al San Valentino, che l'Avis ha salutato e ringraziato per il suo operato lo scorso 1° settembre. Notizie di un nuovo arrivo a sostituirlo non ce ne sono. Insomma l'Avis chiama i propri iscritti a donare il sangue, di cui c'è sempre più bisogno, ma poi nel Centro Trasfusionale cominciano le difficoltà. «Il nostro pensiero va agli ammalati -aggiunge l'Avis montebellunese- in quanto c’è sempre più bisogno di reperire sangue per le varie patologie necessarie di cure per cui noi dell’Avis ci impegniamo nelle chiamate dei donatori, ma poi manca il personale medico per svolgere in tranquillità tale servizio». Giovanni Roveroni era in servizio da 18 anni al Centro Trasfusionale del San Valentino, il suo lavoro di medico trasfusionista era sempre stato molto apprezzato, aveva sempre cercato la collaborazione con le Avis del territorio, era intervenuto nei diversi progetti attuati nelle scuole per sensibilizzare e coinvolgere i giovani, ma dall'1 settembre ha lasciato la dirigenza al Centro Trasfusionale di Montebelluna per andare al Crat dell'Azienda 0 e all'Avis è venuta a mancare una importante figura di riferimento e non c'è all'orizzonte l'arrivo di un nuovo dirigente.
IL PERSONALE
E il timore dell'Avis è che progressivamente venga a mancare il supporto del Centro Trasfusionale. «Pur essendo molto felici per il dottor Roveroni per il suo nuovo lavoro al Coordinamento Regionale per le Attività Trasfusionali che senz’altro avrà riscontri positivi per tutto il sistema trasfusionale regionale -afferma l'Avis Montebellunes- siamo ancora in attesa di conoscere chi prenderà le redini del Centro Trasfusionale di Montebelluna, in quanto a tutt’oggi non abbiamo nessuna notizia relativa alla sua sostituzione che possa tranquillizzarci per continuare serenamente il nostro lavoro di volontariato». —
Enzo Favero
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