Latteria Soligo, quattro milioni per innovare e assumere

Maxi contributo del Mise alla latteria di Farra di Soligo che avrà a disposizione 4 milioni per la ricerca e lo sviluppo Ora nuove assunzioni

farra di soligo. Maxi contributo per la Latteria Soligo di Farra: il Mise, Ministero dello Sviluppo economico, ha stanziato una cifra vicina ai dieci milioni di euro da spartire con Lattebusche per progetti di innovazione e sviluppo che erano stati presentati nei mesi scorsi. All’azienda trevigiana andranno poco più di quattro milioni di euro per un progetto da circa 9 milioni. Tra le voci di contributo sono presenti anche 500 mila euro come fondi di rotazione della Regione Veneto.

La Soligo ha presentato un vasto piano di investimenti sulla sede di Farra e sullo stabilimento di Caposile. «Ma non si tratta di alzare nuovi muri» spiega il presidente della Latteria, Lorenzo Brugnera, «certo, ci sono alcuni aspetti relativi alla ristrutturazione della sede, ma al posto di nuove costruzioni investiremo su tecnologia, innovazione e ricerca. Un piano che ci permetterà di crescere e di svilupparci ancora, anche dal punto di vista della forza lavoro. Siamo soddisfatti di aver portato a casa un contributo importante da spendere a favore del territorio». «Lattebusche e Latteria Soligo sono due realtà produttive consolidate e di grande importanza per tutto il Veneto» commenta Federico D’Incà, deputato bellunese del Movimento Cinque Stelle, «e per questo motivo ho voluto seguire personalmente l’iter della proposta di contratto di sviluppo industriale avanzata più di un anno fa presso il ministero dello Sviluppo Economico per il tramite di Invitalia. Sono molto contento che siano giunti a buon fine i due progetti di investimento e di ricerca e innovazione». Oggi Latteria Soligo conta 170 soci conferitori e fattura 400 milioni di euro. «Grazie al contributo - continua D’Incà - vi saranno importanti ricadute a livello occupazionale con 35 assunzioni tra le diverse sedi, una maggiore componente di mercato estero e sviluppo tramite l’industria 4.0. Questo progetto è veramente di grande interesse e fondamentale per rendere più competitive le aziende e soprattutto per l'indotto fatto di centinaia di stalle e aziende agricole che sono l’ossatura dell’industria casearia del Veneto». —

Andrea De Polo

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