L’amico scagiona il dj Joe D’Angelo: «La droga era solo mia»

NERVESA. Con lo spaccio non c’entra: Giovanni De Santis è tornato un uomo libero. Mancanza di gravità indiziaria: questa la motivazione della decisione del gip Bruno Casciarri al termine dell’interrogatorio di convalida dell’arresto. Il deejay torna così libero, mentre l’amico Christian Albrino ha invece ottenuto gli arresti domiciliari. «La droga non era mia», ha detto il disc jockey trentunenne al giudice. Versione confermata da Albrino: «Lui non c’entra, mi ospitava a casa sua ma non sapeva della droga», ha detto il ventiquattrenne di Caerano San Marco.
I due sono stati arrestati dalla squadra mobile della questura di Treviso venerdì scorso. De Santis, difeso dall’avvocato Mauro Serpico, si è detto del tutto estraneo ai fatti contestati, sostenendo di non essere a conoscenza del fatto che l’amico che ospitava in casa gestisse un giro di spaccio e avesse la droga in casa, sequestrata in seguito al blitz. Versione confermata dal diretto interessato, difeso dall’avvocato Ilaria Pempinella, il quale si è assunto tutte le colpe in merito alla detenzione delle sostanze stupefacenti detenute. Il blitz era scattato il 30 gennaio scorso nell’abitazione del deejay a Nervesa della Battaglia. Nella casa erano state rinvenute circa 140 dosi di droghe sintetiche, oltre a tremila euro in contanti frutto, secondo gli inquirenti, dell'attività di spaccio nelle discoteche. In realtà, almeno secondo quanto emerso in seguito all'interrogatorio, il dj “Joe d’Angelo” (questo il nome d’arte di Giovanni De Santis) non avrebbe mai avuto a che fare con attività di smercio di droga, a differenza di Albrino che ha parzialmente ammesso di aver ceduto in sporadiche occasione qualche dose. (f.p.)
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