L’alpino in bronzo di Balljana Sulle mura una nuova statua

È un’opera del noto scultore, donata dalla sezione Ana di Treviso all’amministrazione comunale Alta 2 metri, verrà collocata a varco Caccianiga. Euforico Gentilini: «Una celebrazione doverosa»
Di Alessandro Zago
Borghesi Cison Bosco Penne Mozze valle San Daniele raduno alpini Gentilini Borghesi Cison Bosco Penne Mozze valle San Daniele raduno alpini - Giancarlo Gentilini
Borghesi Cison Bosco Penne Mozze valle San Daniele raduno alpini Gentilini Borghesi Cison Bosco Penne Mozze valle San Daniele raduno alpini - Giancarlo Gentilini

Un alpino fasciato dal mantello militare, lambito dal gelido vento della steppa. Lo sguardo fiero, la barba lunga per le fatiche, il cappello con l’immancabile penna, simbolo glorioso di mille battaglie.

Un alpino che tra pochi mesi monterà di guardia ai piedi delle mura cittadine, a varco Caccianiga, sentinella permanente della città.

Classe di ferro? No, di bronzo: l’alpino in questione sarà una statua alta quasi due metri opera dell’artista Carlo Balljana, lo scultore del vento assurto lo scorso anno nuovamente agli onori della cronaca per aver creato il reliquario, sempre in bronzo, per custodire l’ampolla con il sangue di Karol Wojtyla, Papa Giovanni Paolo II, in occasione della sua beatificazione.

Stavolta Balljana si è cimentato con gli alpini: pronto il bozzetto per la fusione, a breve la statua - dono a Ca’ Sugana da parte della sezione di Treviso dell’associazione nazionale alpini - sarà pronta per essere collocata ai piedi delle mura, anche se la cerimonia ufficiale dovrebbe tenersi questo inverno, forse a febbraio.

Insomma, dopo la statua dedicata a Mario del Monaco di piazza Borsa, quella dedicata ai ciclisti trevigiani a ponte de Pria e quella in onore ai paracadutisti a porta Fra’ Giocondo - per non parlare del san Francesco dell’omonima chiesa - a Treviso arriva in pianta stabile un omaggio alle penne nere, corpo militare amatissimo dai trevigiani, vicesindaco Giancarlo Gentilini in testa, che infatti ieri mattina è andato a trovare Balljana per ammirare il bozzetto dell’opera, dando il via libera alla fusione, insieme al sindaco Gobbo e al presidente della sezione Ana: «È un momento importante per la città», scandisce la penna nera Gentilini, «In città mancava un monumento ai miei alpini. Come tutti sanno, io sono prima alpino, poi sindaco, infine leghista. E quindi viva il Tricolore, viva le penne nere, non per niente alla cerimonie importanti oltre alla fascia non dimentico mai il cappello piumato. L’opera, in bronzo, sarà un po’ più alta di me, e descriverà gli alpini in marcia, verso la meta». Fervono i preparativi, Balljana si prepara a forgiare la sua ennesima fatica, che qualcuno dice assomigli, seppure assai vagamente, a Gentilini ai tempi della naja... La speranza è che, rispetto alle polemiche che hanno travolto la (brutta) statua dedicata a del Monaco, stavolta la città non insorga. Ma non dovrebbe succedere: Balljana, scultore apprezzato, con la sua opera dovrebbe evitare contestazioni e alzate di scudi.

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