Ladro di fiori bianchi in cimitero a Bibano

Uno scorcio del cimitero di Bibano
Uno scorcio del cimitero di Bibano
 
GODEGA.
I ladri di fiori sono una presenza tanto frequente, quanto spiacevole, in tutti i cimiteri. Ma quello che sta colpendo in questi mesi a Bibano ha una particolarità: una predilezione per i fiori bianchi. Non passa giorno senza che da loculi o tombe spariscano mazzi di rose, vasi di anturium, bouquet di margherite. Tutti rigorosamente bianchi, per lo più lasciati a persone decedute in giovane età.  I furti sono quotidiani e c'è chi ne ha subìto più di uno: una madre si è vista portare via ripetutamente, a distanza di pochissimi giorni, il mazzo di rose portato alla propria figlia. Un fenomeno, sgradevolissimo anche perché il ladro sa di poter contare sull'impunità: nessuno tra i derubati pensa infatti di presentare denuncia alle forze dell'ordine consapevole che carabinieri, polizia e vigili urbani hanno altri tipi di emergenze da affrontare.  Per questo alcune famiglie, con il proprio caro sepolto a Bibano, hanno deciso di lanciare un appello al ladro di fiori bianchi, sperando di raggiungere la almeno sua coscienza: rubare fiori ai defunti è come rubare un pezzo di cuore a chi, con quei fiori, ha voluto dare testimonianza del suo amore e del suo dolore.  «Trovare il vaso vuoto - spiegano le mamme di alcuni ragazzi deceduti, tutte «vittime» del ladro di fiori - è una sensazione dolorosissima: è vuoto che si aggiunge a vuoto, perdita che enfatizza l'altra perdita, quella vera. Chi ci ruba i fiori, ci spezza il cuore: il ladro lo sappia».

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