La Zaccariotto fallita dopo lo scandalo

Il tribunale scrive la parola «fine» sull’attività dell’azienda di Gaiarine, accusata di una maxi-evasione da 19 milioni di euro

GAIARINE. Dopo lo scandalo della maxi-evasione fiscale da 23 milioni di euro, il fallimento scrive la parola «fine» sulla Zaccariotto Mario Spa. L’azienda di Gaiarine, che produce(va) cucine da oltre mezzo secolo, mercoledì è stata dichiarata fallita dal tribunale di Treviso.

Si salva, non ce la fa, si va verso il fallimento, forse no: dopo settimane di un tiramolla definibile tragico per le sorti lavorative di circa 55 dipendenti, ora le speranze di una ripresa stanno a zero. Il tribunale fallimentare di Treviso ha nominato il giudice delegato, Elisa Fazzini, e il curatore, Gianbattista Rossetti, che seguiranno la procedura. I creditori hanno 30 giorni di tempo per la cosiddetta «domanda di insinuazione» per eventuali crediti nei confronti dell’azienda. Termine per le domande di ammissione allo stato passivo: 21 gennaio 2013.

Travolta dallo scandalo assieme a un’altra realtà del settore, la Jesse Francenigo, l’azienda di via Salvatoizza è letteralmente collassata. Il titolare, Mario Zaccariotto, è finito indagato per una frode fiscale milionaria e si avvia verso il processo. A portare alla luce il maxi buco nero, nero come l’evasione, è stata la guardia di finanza. Secondo la ricostruzione fatta dalla Procura, per la Zaccariotto ci sarebbero oltre 19 milioni di euro di imponibile non dichiarato, ai quali si andrebbe ad aggiungere l’evasione dell’Iva per un totale di altri 4 milioni di euro. In pratica, secondo gli inquirenti, il buco complessivo ai danni dell’erario si aggirerebbe intorno ai 23 milioni di euro.

Così come alla Jesse, anche alla Mario Zaccariotto Spa le fiamme gialle avevano trovato un nascondiglio per i libri contabili “neri”: un appendiabiti, posizionato dietro una scrivania, serviva solamente come falsa parete per nascondere un buco nel muro. Lì dentro c’erano due cassetti con all’interno contanti e documenti contabili. La Procura trevigiana contesta all’imprenditore di non aver dichiarato oltre 19 milioni di euro dal 2005 al 2010: 3,53 milioni nel 2005, 3,79 nel 2006, 3,78 nel 2007, 2,94 nel 2008, 2,7 nel 2009, 2,4 milioni nel 2010.

La Zaccariotto di Gaiarine è nata nel 1958: da piccola azienda familiare è presto diventata un riferimento per Gaiarine e per tutto il distretto, allargando poi i propri confini ai mercati internazionali.

@fabio_poloni

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