“La Tordera” raddoppia la cantina e apre un moderno show-room

VIDOR. Era il 1918, sul finire della Grande Guerra, quando Bepi Bisol piantò la prima vite nella zona del Cartizze. Se, a un secolo di distanza la pianta esiste ancora e continua a dare frutti,...

VIDOR. Era il 1918, sul finire della Grande Guerra, quando Bepi Bisol piantò la prima vite nella zona del Cartizze. Se, a un secolo di distanza la pianta esiste ancora e continua a dare frutti, nondimeno è cresciuta l’azienda, gestita oggi dai pronipoti Gabriella, Renato e Paolo Vettoretti, che esporta i suoi vini in tutta Europa. “La Tordera” sabato, alla presenza di numerose autorità, tra cui il presidente del Veneto Luca Zaia, ha inaugurato l’ampliamento della sede di Vidor che, con un investimento di due milioni di euro, è stata raddoppiata; sono stati realizzati nuovi spazi per l’accoglienza ed un moderno show-room. «Il mondo del vino – ha spiegato Gabriella Vettoretti – deve guardare con attenzione all’enoturismo e alla qualità del prodotto. Sereve l’equilibrio fra tradizione e innovazione». Il sindaco di Vidor, Albino Cordiali, si è soffermato sulla determinazione, che è stata alla base dello sviluppo dell’azienda agricola, che ha saputo creare posti di lavoro. “La Tordera” produce 1.200.000 bottiglie all’anno, tra Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e Prosecco Doc Treviso. I mercati di maggior interesse sono Svizzera, Regno Unito e Paesi Bassi. La nuova ala della cantina è stata costruita tenendo in considerazione l’estetica, la praticità e l’ecosostenibilità. Nel corso della cerimonia di inaugurazione, dove il classico taglio del nastro è stato sostituito da quello del tralcio, la famiglia Vettoretti ha inoltre ricevuto la certificazione CasaClima Wine, importante strumento di valutazione che imprime all’edificio un ulteriore sigillo di qualità. «Il mondo ci guarda - ha detto Zaia - con il nostro mezzo miliardo di bottiglie siamo la denominazione più grande ed il Veneto, il primo produttore nazionale con le sue cinquantadue denominazioni. La sfida futura è allora quella della certificazione ambientale», tanto nel vigneto quanto nel processo produttivo. È ciò che vuole il mercato: un vigneto a impatto zero. L’altro salto di qualità, secondo il presidente Zaia, si farà con l’introduzione della retro etichetta, che indicherà l’analisi del contenuto. “La Tordera” ha celebrato i cent’anni di vita della prima vite del bisnonno Bepi con una bella mostra fotografica, che ripercorre la storia di una famiglia e di un territorio, e con un mini tour, in pulmino, in località Cartizze, sull’altura che era frequentata dai cacciatori di tordi (per questo ha preso il nome di Tordera). Adriana Rasera



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