«La stazione elettrica di Volpago va fermata»
VOLPAGO. «L’autorizzazione unica alla costruzione della nuova stazione elettrica non sia concessa da parte del ministro dello Sviluppo Economico». È la richiesta che avanza il Pd di Volpago e chiede a tutti i partiti di impegnarsi per questo obiettivo. Il circolo Pd di Volpago si è riunito nei giorni scorsi per esaminare il progetto di Terna, che prevede appunto la realizzazione elettrica nella zona sud di Volpago, alla luce del via libera dato dalla giunta regionale veneta. E ha deciso di schierarsi per il no, associandosi al documento dei 18 sindaci che definiva non indispensabile la stazione elettrica. E quindi ecco l’appello al Ministero a non dare l’autorizzazione.
Sul piano tecnico il Pd di Volpago fa notare che «la stazione elettrica di Volpago serve a far transitare maggiori volumi di energia elettrica al Gestore Nazionale, mentre non sono noti i disservizi nell’area di Volpago, cui la stazione elettrica dovrebbe porre rimedio. La stazione elettrica di Volpago serve a generare per Terna, come risulta dall’analisi costi benefici, un rilevante ritorno economico non giustificabile solo rimediando ai presunti disservizi dell’area di Volpago».
Nel mirino del Pd anche il consumo di ulteriore suolo in una zona già intaccata da cave e superstrada: «Il solo territorio danneggiato dalle opere previste dalla delibera regionale, che dà via libera a Terna, è quello di Volpago del Montello», afferma il Pd. «A Volpago si sacrificano altri 8 ettari di fertile terreno agricolo; nelle altre zone del Veneziano, Padovano e Bellunese, invece, si interrano gli elettrodotti, migliorando la situazione ambientale. Invece è venuta meno la prevista stazione a 380 kV a Vedelago». —
E.F.
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