«La scalinata di Sant’Augusta è a pezzi» Miatto cerca sponsor, Rinascita accusa

Il sindaco annuncia che servirà un intervento di restauro radicale e complesso da quasi un milione  L’opposizione: «Invece di promuovere una questua era il caso di evitare sprechi come in via Oberdan»
Francesco Dal Mas

VITTORIO VENETO

La scalinata di Santa Augusta, da Serravalle al santuario, sarà il più grande restauro dei prossimi anni per il Comune di Vittorio Veneto. Ma sta già susci-tando polemiche. Il sindaco Antonio Miatto ha infatti fatto appello ad eventuali investitori privati. Rischia di essere una questua – hanno replicato dall’opposizione, i consiglieri comunali Mirella Balliana e Alessandro De Bastiani di Rinascita civica-, improponibile perché l’amministrazione comunale ha già introitato milioni dall’aumento dell’Imu. Il sindaco Miatto replica che lui non ha chiesto nessuna “carità”; che il Comune non ha promosso alcuna colletta.

«Si tratta semplicemente dell’opportunità che possiamo dare ad alcuni imprenditori di scaricare gli eventuali fondi che destineranno a quest’opera di grande significato culturale e sociale». La scalinata, che è uno degli itinerari più frequentati del territorio vittoriese da parte degli escursionisti, oltre che dei devoti della patrona di Serravalle, Santa Augusta, è in condizioni di assoluta precarietà. Chi la percorre rischia di finire a terra. Gli alpini dell’Ana avevano provveduto a parziali restauri ancora decenni fa. «Le condizioni del manufatto – spiega Miatto – sono tali che si rendono necessari interventi radicali da parte di imprese specializzate». La somma necessaria è stata stimata almeno in 800 mila euro. Il sindaco anticipa che si tratta di un cantiere complesso, dai tempi lunghi, anche perché è necessaria una progettazione puntuale di opere, le più diverse. Opere che riguardano la scalinata iniziale, quella finale (prossima al santuario) e il percorso intermedio. La complessità del lavoro è data dal fatto che lungo l’itinerario insiste anche una folta vegetazione, che in parte è da rigenerare.

È dunque probabile che i lavori scollinino da questa alla prossima amministrazione. Anche perché ci vorrà del tempo per trovare i fondi necessari. L’amministrazione cercherà di recuperarli -sottolinea il sindaco – partecipando ai bandi, non è detto però che questi siano sufficienti per completare tutta l’opera. Da qui la necessità di ricorrere anche alla disponibilità dei privati. «Ma fa specie – obiettano le liste civiche di opposizione – che sia il sindaco a chiedere ai cittadini un contributo per sistemare il sentiero quando solo pochi mesi fa la sua amministrazione ha sperperato decine di migliaia di euro per fare e disfare il doppio senso di via Oberdan». —



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