La Sangalli diventa turca sì all’offerta da 90 milioni

TREVISO. La Sangalli Vetro diventa turca. Il tribunale di Udine ha omologato il concordato preventivo proposto dalla Sangalli Vetro Porto Nogaro, società con sede in provincia di Udine, nella...

TREVISO. La Sangalli Vetro diventa turca. Il tribunale di Udine ha omologato il concordato preventivo proposto dalla Sangalli Vetro Porto Nogaro, società con sede in provincia di Udine, nella galassia della capogruppo trevigiana della famiglia Sangalli.

Sisecam Flat Glass Italia, del gruppo turco Sisecam, si è aggiudicata la Sangalli Vetro Porto Nogaro con un’offerta da 90 milioni di euro. I dipendenti nello stabilimento udinese sono 152, più una cinquantina nell’indotto. Oggi è prevista un’assemblea con i lavoratori e i sindacati.

È l’ennesimo atto di una crisi che da mesi ha travolto il gruppo trevigiano del vetro. A febbraio la sezione fallimentare del tribunale di Treviso ha messo la parola fine dichiarando il fallimento della società per azioni, con sede legale a Conegliano, e nominando giudice delegato Elena Rossi e curatore fallimentare il commercialista trevigiano, Luigi Di Fant. Si era conclusa con il «no» del tribunale all’amministrazione straordinaria la tribolata vicenda dello stabilimento di Macchia Monte Sant’Angelo, Manfredonia. Nei mesi precedenti il tribunale trevigiano aveva ammesso la Sangalli Vetro Manfredonia, società attiva nella produzione di vetro, alla procedura di concordato preventivo. Il piano concordatario prevedeva di coprire gli oltre 90 milioni di euro di debito attraverso la cessione di beni mobili e immobili della società. Un lavoro febbrile che aveva visto impegnato il governatore della regione Puglia, in tandem con il ministero per lo Sviluppo economico, per evitare lo “spezzatino” e per cercare di garantire la continuità industriale dello stabilimento in provincia di Foggia di proprietà del gruppo trevigiano. (f.p.)

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso