La O-I rinasce dal crollo nuovo forno e 20 assunti

SAN POLO. Un anno fa il crollo dell'altoforno. Fortunatamente senza feriti, ma il cedimento aveva costretto l'azienda a ridimensionare la produzione e mettere una settantina di dipendenti in cassa integrazione. A distanza di poco più di 12 mesi, grazie a un investimento di decine di milioni di euro per la costruzione di una delle strutture più all'avanguardia di tutta Europa, il ricorso all'ammortizzatore sociale non solo è stato sospeso senza ulteriori rinnovi con il reintegro di tutti i dipendenti ma in programma ci sarebbe una ventina di nuove assunzioni.
Accade alla O-I Manufacturing in via Ormelle a San Polo, che fa parte del colosso americano del vetro Owens Illinois Inc., con quasi cent'anni di storia alle spalle. Vari gli stabilimenti sparsi in Europa e nel mondo intero. Quello di San Polo conta circa 240 dipendenti. A fine giugno 2013 risale il crollo dell'altoforno numero 3 alla O-I: a metà pomeriggio, il rumore del cedimento, una vampata di fuoco, la lava di vetro che fuoriusciva dalla falla. L’incidente aveva richiesto diverse ore per la messa in sicurezza dell'area, ma soprattutto aveva portato all'esubero di una settantina di dipendenti, messi in cassa integrazione per 12 mesi. Nonostante le preoccupazioni, a distanza di un anno, sembrano non solo superati i problemi strutturali e occupazionali, ma il colosso americano pare pronto a nuove assunzioni. Il tutto grazie a un investimento per la ricostruzione del forno (si parla di circa 38 milioni di euro) seguendo standard all'avanguardia in termini di prestazioni, sicurezza e risparmio energetico. L'investimento ha permesso il riassorbimento dei lavoratori in esubero (ad ogni modo i sindacati riferiscono che l'ammortizzatore è stato utilizzato al massimo per 25 persone; gli altri lavoratori sono stati impiegati in altri stabilimenti) e in programma ci sarebbero nuove assunzioni per far fronte alle prestazioni eccelse del nuovo altoforno. «Si tratta di un ottimo esempio di come il ricorso alla cassa integrazione possa venir sfruttato per riorganizzare l'azienda, non solo per tamponare esuberi, ma addirittura per dare la possibilità di nuove assunzioni. È stato fatto un significativo investimento per traguardare il futuro in maniera serena», commenta Andrea Guarducci, Filctem Cgil. Lo stabilimento sanpolese, parte di una grande holding americana attiva nella produzione di bottiglie di vetro, è stato costruito nel 1963 ed acquistato da O-I nel 1997, diventando uno degli 11 stabilimenti della multinazionale in Italia.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso