La moschea cancella video e foto Non sarà chiusa: è un club privato

Il centro Emanet si toglie dai social network, l’imam risponde agli attacchi di Susegana Libera «Rispettiamo le regole, ci lascino in pace, comincia il Ramadan». Il Comune esclude sanzioni  
Allegranzi Pieve Di Soligo incontro con imam Avnija Nurceski con Roberto Menegon
Allegranzi Pieve Di Soligo incontro con imam Avnija Nurceski con Roberto Menegon

SUSEGANA. Da anni la “Emanet islamiski kulturen centar Ponte” era sui social network, per divulgare le iniziative dell’associazione e aprirsi alla comunità. Ma, dopo le polemiche politiche che si sono scatenate in paese, il gruppo islamico ha chiuso il gruppo Facebook. La moschea continua con le proprie attività, ma immagini e video non si potranno più postare sul web. Il gruppo d’opposizione Susegana Libera, anche attraverso i social, in questi giorni ha sollevato dubbi sulla regolarità del centro islamico e ha chiesto la sospensione dell’attività dell’associazione Emanet, a seguito del sopralluogo della polizia locale e alla recente espulsione di due frequentatori del centro ritenuti vicini alla Jihad. Il gruppo islamico però potrà proseguire nelle preghiere nella moschea realizzata in un ex capannone perché è un circolo privato. «Come si evince dallo statuto dell’associazione – scrivono dalla segreteria del Comune di Susegana - il Centro islamico culturale Emanet è un circolo privato, per il quale non è previsto l’insediamento in un’apposita zona urbanistica». Di fatto è un luogo di culto, ma non è tale dal punto di vista burocratico, come la maggior parte delle moschee in Italia. Essendo un circolo culturale può collocarsi ovunque, come in quello stabilimento che ha avuto l’agibilità per uso artigianale e magazzino. Anche oggi i balcanici si riuniranno, nel primo venerdì dell’avvio del Ramadam. «Non abbiamo ammazzato nessuno, faremo ciò che ci è stato detto dalla polizia locale, si tratta di piccole cose, piccoli adeguamenti – spiega Ajhan Nurceski, imam e da sempre il leader del centro Emanet, fin quando era a Ponte della Priula - l’opposizione può dire quello che vuole, ma le elezioni sono passate. Noi siamo cittadini di Susegana e rispettiamo le regole». Gli adeguamenti richiesti da parte del Comune di Susegana, a seguito del sopralluogo dei vigili, sono state maggiori segnalazioni delle uscite di sicurezza e l’abilitazione per la somministrazione di bevande e alimenti. Il gruppo Susegana Libera ha contestato la visita alla moschea che fece il sindaco Scarpa nella campagna elettorale dello scorso anno. Tra l’amministrazione comunale e l’associazione Emanet c’è sempre stato ottimo rapporto, fin dal 2 giugno 2006, quando Nurceski e i macedoni intervennero alle celebrazioni per la Festa della Repubblica a Susegana. «Anche con l’opposizione c’è un buon rapporto – aggiunge l’imam - ma devono avere un po’ di rispetto perché inizia un mese sacro per noi, che viviamo qui e rispettiamo le regole. Faccio gli auguri a tutti i musulmani per l’inizio del Ramadam e pace nel mondo per tutti». Ogni venerdì centinaia di fedeli si ritrovano a pregare all’Emanet e continueranno a farlo. L’Imam e altri macedoni il 25 aprile hanno celebrato la Liberazione e partecipato anche alla messa nella chiesa di Susegana.

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