La famiglia sotto shock e la contrada si lista a lutto

Parenti e amici devastati dal dolore: «Era sanissimo, allenato e controllato» Commozione in piscina, dove aveva fatto l’istruttore e dove lavora la sua Monica

MONTEBELLUNA. Né i famigliari né gli amici riescono a farsene una ragione. Quella morte improvvisa e inaspettata di un giovane atleta ha lasciato tutti senza parole. Disperati la moglie Monica Chittò e i genitori: il papà Mario e la mamma Paola Mondin. È stato avvertito subito della tragedia anche il fratello Matteo, che vive negli Stati Uniti e che si è imbarcato ieri per tornare a Montebelluna.

La tragedia

«Ieri sera stava bene, aveva guidato l’allenamento della squadra, era in grande forma, non aveva niente, nulla faceva presagire una tragedia del genere – dice Annamaria Moretto, consigliere comunale e anima della contrada del Pozzo di Posmon – Stiamo rivivendo quanto avvenuto sette anni fa, con la vicenda di Martina, che era la fidanzata di mio figlio ed è morta in un incidente stradale. Poi mio figlio è stato suo testimone di nozze e viceversa. Erano sempre assieme».

Il nuoto

Gli amici della contrada del Pozzo si sono ritrovati ieri mattina in casa di Annamaria Moretto, poi sono andati a stringersi attorno ai genitori e alla moglie del giovane. Lì sono andati anche i dirigenti e gli amici della Montenuoto, perché in piscina Marco Montagner aveva trascorso tanti anni della sua vita: era stato atleta, aveva poi fatto l’istruttore di nuoto, quando aveva tempo libero e ce n’era bisogno, lui tornava a fare l’istruttore e si prestava a fare da coordinatore ad iniziative della Montenuoto. «Aveva trascorso tutta la sua vita con noi – ricorda Giovanni Menegon, della Montenuoto – era stato nuotatore e poi istruttore e quando aveva del tempo libero veniva ancora a fare l’istruttore e si prestava ogni tanto a farci da coordinatore. E la moglie Monica è la nostra responsabile della ginnastica in acqua. Era un ragazzo in gamba, molto rigoroso, era un ragazzo forte. È una tragedia a cui non riusciamo a trovare spiegazione, perché Marco faceva atletica, triathlon, altre attività sportive era sempre sotto controllo medico e non c’era stato alcun segnale che facesse pensare a problemi di salute. Adesso vogliamo essere tutti vicini a Monica, per aiutarla a superare questa tragedia che l’ha colpita».

Posmon

Alla contrada del Pozzo, a Posmon, si respira un’atmosfera plumbea: l’altra sera Marco era con loro, aveva poi continuato a sentirli al telefono fino a quando mancava un quarto d’ora alle 22 perché voleva portare la squadra del Pozzo al Palio dei Centorizzonti di Asolo. Commovente il ricordo che il capomastro della contrada del Pozzo, Nicola Badoer, e tutta la contrada di Posmon hanno affidato ai social, accompagnandolo con una foto: «Caro amico mio, questa foto era del 2004, il nostro primo palio insieme ed eravamo arrivati secondi, il miglior risultato raggiunto dalla nostra contrada. Con la tua tenacia, la tua determinazione, la tua grinta, la tua testardaggine, la tua “monocellula” come la chiamavi tu mi hai sempre detto “Vinciamo un palio e poi andiamo in pensione”. Proprio ieri (l’altro ieri, ndr) mi dicevi che quest’anno non ti bastava provare a vincere il Palio di Montebelluna, ma volevi vincere di nuovo il Palio di Asolo, poi quello delle Leggende, quello di Trevignano e quello di Giavera. Amico mio sei sempre stato il numero uno, ne abbiamo passate tante insieme tanto che l’anno scorso mi hai convinto a fare una maratona, la nostra prima maratona. Sempre insieme. Non so come hai fatto a finire la gara dopo che al 21esimo km ti erano venuti i crampi. Ma tu hai terminato la gara, con il tuo carattere, con la tua forza». —

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