La coca? Nelle pagine della tesi

Spediti dall’Argentina a Treviso otto etti di droga nascosti in 98 fogli di carta: due a processo
20060605 - ROMA - CRO - DROGA: FICT, VACCINO COCAINA PUO' AVERE EFFETTO PREVENTIVO MA TOSSICODIPENDENZA NON SI SCONFIGGE CON FARMACI - Immagine d'archivio di una 'tirata'. La sperimentazione del vaccino anticocaina rappresenta una speranza ma la tossicodipendenza si sconfigge in con una profonda ristrutturazione del se': cosi' don Mimmo Battaglia, presidente della Federazione delle comunita' terapeutiche (Fict), commenta la notizia del vaccino che giunge da un convegno in corso a Verona. Battaglia sottolinea comunque i limiti del ritrovato: ''come i dati preliminari del suo uso dimostrano - afferma - il calo anticorpale contro la cocaina rappresenta una nuova caduta nella sostanza''. ARCHIVIO ANSA-I50
20060605 - ROMA - CRO - DROGA: FICT, VACCINO COCAINA PUO' AVERE EFFETTO PREVENTIVO MA TOSSICODIPENDENZA NON SI SCONFIGGE CON FARMACI - Immagine d'archivio di una 'tirata'. La sperimentazione del vaccino anticocaina rappresenta una speranza ma la tossicodipendenza si sconfigge in con una profonda ristrutturazione del se': cosi' don Mimmo Battaglia, presidente della Federazione delle comunita' terapeutiche (Fict), commenta la notizia del vaccino che giunge da un convegno in corso a Verona. Battaglia sottolinea comunque i limiti del ritrovato: ''come i dati preliminari del suo uso dimostrano - afferma - il calo anticorpale contro la cocaina rappresenta una nuova caduta nella sostanza''. ARCHIVIO ANSA-I50

Novantotto fogli di carta dattiloscritti, senza rilegatura, camuffati da tesi di laurea. Quei fogli, accuratamente sigillati all’interno di un plico, spedito dall’Argentina, furono recapitati, qualche tempo fa, ad una colombiana che vive a Treviso. La donna non aspettava nessun pacco, né tanto meno dall’Argentina. Dopo averlo aperto, ecco la sorpresa: quei fogli avevano un forte odore di benzina. Spaventata, intuendo che c’era qualcosa di strano, la donna andò in questura, portando con sè il plico. L’esame chimico immediatamente eseguito permise di scoprire che le fibre di quei fogli erano impregnati di 859 grammi di cocaina. Le indagini successive hanno poi permesso di ricostruire l’intera vicenda. La droga era, in realtà, indirizzata a due colombiani, che conoscevano la connazionale e che per un periodo erano stati suoi ospiti. Da allora, Alexander Ceron Restrepo e Karla Violeta Hoyos sono spariti. Ma in tribunale, seppur in contumacia, ci finiranno lo stesso. Ad aprile 2014, infatti, saranno processati per quell’anomalo tentativo d’importazione internazionale di sostanze stupefacenti, che non ha precedenti in Italia. Un episodio analogo è avvenuto successivamente, nel gennaio 2012, a Catania, dove i finanzieri arrestarono una persona dopo aver intercettato una risma di fogli, impregnati con 700 grammi di cocaina, provenienti dal Perù e indirizzati a una donna che, anche in questo caso, è risultata essere estranea ai fatti.

L’ingegno dei trafficanti, è il caso di dirlo, non ha davvero confini. La vicenda che riguarda Treviso risale al 18 settembre 2010, quando il plico, spedito dall’Argentina arriva in città attraverso un corriere, la Dhl. La donna, formale destinataria della busta, si dimostra subito stupita, ma firma la ricevuta ed apre il pacco piuttosto voluminoso.

Dentro il pacco, c’è un’ulteriore busta sigillata, di colore marrone. Aperta la busta, la donna trova un pacco di fogli dattiloscritti, con l’intestazione simile ad un a tesi.

Ma quello che è anomalo è il forte odore di benzina che sente aprendo la busta. È quel particolare che la fa insospettire e spaventare. Per questo, assieme alla figlia, va in questura per denunciare il fatto, portando con sè il pacco. La benzina, probabilmente è servita per confondere il fiuto dei cani anti-droga nel caso di controlli.

Le analisi successive della polizia scientifica hanno permesso di scoprire che quei 98 fogli erano impregnati di 859 grammi di cocaina.

Non è stato difficile poi arrivare ai due reali destinatari della droga. Alexander Ceron Restrepo e Karla Violeta Hoyos erano due colombiani di Silea che per un periodo furono ospitati dalla donna. Pochi giorni prima che le arrivasse il pacco, i due avevano chiesto alla loro connazionale se potevano utilizzare il suo indirizzo come loro base per il recapito della posta. La donna, però, ha sostenuto di non aver mai dato loro il permesso. E la conferma sarebbe arrivata dalle intercettazioni telefoniche successive ordinate anche sulla sua utenza telefonica, che non avrebbero dato alcun riscontro.

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