Biblioteca di Castelfranco, boom di ingressi ma poche risorse: «Siamo custodi del sapere»
Il direttore della biblioteca di Castelfranco Matteo Melchiorre racconta la “primavera” delle biblioteche tra numeri in crescita, carenza di personale e burocrazia: «Dagli eventi alla comunicazione social, il carico di lavoro è aumentato»

«Sto attraversando un periodo difficile, che libro mi consiglia?». Richieste di questo tipo sono all’ordine del giorno allo sportello della biblioteca di Castelfranco (e non solo). Essere bibliotecari, in fondo, vuol dire anche essere un po’ psicologi, ma significa soprattutto dover fare fronte a una sfilza di incombenze burocratiche sempre più difficili da conciliare con ingressi in crescita e, al contrario, risorse umane ed economiche che non bastano più. A sostenerlo è Matteo Melchiorre, dal 2018 direttore della biblioteca e dell’archivio storico di Castelfranco.
Le biblioteche stanno vivendo una nuova primavera?
«In un certo senso sì e i numeri ci danno ragione. Stiamo per superare i livelli pre Covid di 130 mila ingressi nel 2019. Gli anni più duri sono stati il ’20 e’21 con le sale completamente vuote. Un periodo che ci ha riempiti di perplessità».
Poi la progressiva rinascita, ma non priva di difficoltà.
«Dalle biblioteche si richiede sempre di più, riconoscendone il ruolo di presidio culturale, ma a fronte delle stesse risorse e con un carico pesante di incombenze burocratiche. Banalmente anche solo ospitare uno scrittore per un evento diventa complicato con la sfilza di carte e permessi da compilare. Questo rischia di frenare le iniziative. Non ultimo, nell’era dei social, anche curare l’aspetto della comunicazione è diventato fondamentale, ma ciò richiede lavoro aggiuntivo, oltre a quello che si fa già. La sola attività di reference, al banco prestiti, non va sottovalutata. Dalla più semplice alla più bizzarra, ogni richiesta va colta e soddisfatta, con pazienza e sensibilità».

Ci fa qualche esempio di attività oltre l’ordinario?
«Penso alle palestre digitali, a “E-state al fresco” per gli anziani, alle attività con le scuole. A Castelfranco nel 2024 abbiamo fatto oltre 60 eventi, un numero enorme. Noi siamo in quattro, a cui si aggiunge il personale fornito dalle cooperative: le forze non bastano ma si getta il cuore oltre l’ostacolo».
A questo si aggiunge la cura della biblioteca di conservazione...
«Fra 160 mila volumi ospitiamo libri antichi e manoscritti alcuni databili al Cinquecento: un patrimonio di sapere che custodiamo con cura. Se ne occupa una persona dedicata che incontra studiosi, studenti, ricercatori, a volte dei grafici alla ricerca di antichi font». —
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