«La ciclabile dei Passeggi è un obbrobrio» Conte vuole eliminarla e allargare il viale
Gentilini la fece, Gobbo la rinnegò, Manildo la tenne, Conte vuole smantellarla. Potrebbe essere questa la cronistoria di una delle opere pubbliche più contestate e inutilizzate della città: la ciclabile di viale Vittorio Veneto, altresì detta la ciclabile dei Passeggi.
fatta e odiata
Il percorso ciclabile lungo viale Vittorio Veneto affonda le radici oltre il 1996. Il progetto venne varato dall’ultima giunta Dc della città, ma fu la Lega del primo mandato Gentilini a premere sull’acceleratore del cantiere per realizzarla e incassare così i fondi regionali per cui l’opera era candidata. La fece nel 1999, ma non ci volle molto per capire che l’opera era stata un buco nell’acqua. Malvista dagli automobilisti e inutilizzata dai ciclisti che giustamente preferivano i più pittoreschi e verdi Passeggi, la ciclabile ha convissuto col disuso fino al 2013 quando venne rinnegata perfino dall’ex sindaco Gobbo, che succeduto a Gentilini la annoverò tra le opere di cui si «pentiva», quelle di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Fu il turno di Manildo, che nel corso dei cinque anni di mandato, dall’iniziale idea di smantellarla, si trovò costretto a gestire la più rognosa partita della “messa a norma” in base al codice della strada, tra maldipancia e minacce della Lega «pronta ad andare alla Corte dei Conti in caso di smantellamento» della pista (come disse Bepi Basso, ex assessore leghista, nel 2016). Ne scaturì l’attuale segnaletica, criticata ma poi ignorata dai ciclisti che continuano a preferire i Passeggi. Così si arriva ad oggi, con l’attuale amministrazione leghista pronta ad archiviare e dimenticare l’opera dei predecessori.
«Un obbrobrio»
«La pista ciclabile di viale Vittorio Veneto è un obbrobrio», ha detto ieri il sindaco Mario Conte, «È mia intenzione eliminarla, lo farò non appena avrò predisposto un nuovo percorso ciclabile all’interno del progetto di riqualificazione della mobilità dell’intero quartiere di Santa Maria del Rovere», spiega il primo cittadino. Il piano è in fase di studio, ma la voce già circola, tant’è che c’è perfino qualche autista Mom che dà la cosa ormai per fatta.
strada più ampia
La ciclabile sarà delocalizzata all’interno del quartiere – questa l’ipotesi – e viale Vittorio Veneto tornerà ad essere quello delle origini, ovvero più ampia. I fossi non verranno toccati, semmai rimessi in sesto, l’organizzazione dei flussi di traffico e nuovi spazi per la fermata dei bus verranno calcolati e definiti in corso d’opera con l’intento di evitare le code che oggi si registrano a ogni stop dei bus. Quanto costerà l’intervento? Non si sa. Ma dovrebbe essere soprattutto opera di motopicco, che non toccherà i vari accessi carrai lungo viale Vittorio Veneto.
le Scadenze
Tutte da definire, Conte stesso è prudente. Ci sono le valutazioni del Piano di Mobilità da valutare, i progetti da fare, i soldi da reperire. —
Federico de Wolanski
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