La cava ora è il Lago delle Fate La scommessa di Brian e Igor

Davide Nordio

VEDELAGO

Hanno aperto solo un mese e mezzo fa, ma oggi fanno già fatica a soddisfare tutte le richieste: un successo inaspettato, ma dovuto a solide fondamenta, quello del Lago delle Fate a Vedelago, l’unica azienda ittituristica della Marca, dove, come dice il nome, il “core business” è il pesce a km 0, ovvero le trote allevate in casa e il pescato del giorno dell’alto Adriatico. L’idea, a cui hanno cominciato a pensare sei anni fa, è di Brian Carnevale e Igor Dozzo, che fino ad allora erano assorbiti nel mondo della musica, come vocalist e dj professionisti. Ma li accomunava anche il mondo della pesca sportiva.

«Stavamo cercando uno specchio d’acqua pensando a qualcosa in questo ambito», spiega Brian, «e abbiamo scoperto questa cava non più in attività in via Pasato. Abbiamo contattato i proprietari, la famiglia Sartor, ed abbiamo esposto il nostro “pazzo” progetto di un’area naturalistica per rilassare il corpo e lo spirito. Ci hanno creduto e sostenuto e ora siamo proprietari di sei ettari di terreno».

L’idea fondamentale era quella di creare un luogo dove innanzitutto la gente stesse bene, lontana dalla frenesia: «Un luogo terapeutico» riassume Brian. Quindi l’avvio di un agriturismo con vocazione ittica in quella che è a tutti gli effetti un’oasi naturalistica.

Appena si sono allentate le maglie dell’emergenza Covid,la partenza. Il passaparola è stata l’unica promozione: «Non c’ è neppure un cartello in strada che indica la nostra presenza, eppure siamo sold out da martedì alla domenica». Qui tutto è all’insegna della natura e dei prodotti sani e genuini: anche la carta delle bibite. Il piatto forte è ovviamente il pesce, in particolare la frittura di paranza (seppioline, schie, triglie e “moli”) e quello di acqua dolce che arriva direttamente dai 60mila mq di lago. «L’idea è quella ora di creare una fattoria didattica, mentre sono già partiti i corsi di pesca no kill, dedicati ai ragazzi. Stiamo approfittando di tutte le opportunità previste per le aziende giovani nel settore del turismo rurale. La mentalità sta cambiando, abbiamo colto questo cambiamento», conclude Brian, «E i primi ad essere felici siamo noi: stiamo andando dove ci porta il cuore». —

Davide Nordio

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso