La casa divide il quartiere «Promessa pre-elettorale»

Salviamo il Paesaggio contro la nuova sede dell’Avenale vicino all’ex Marcon «Si cancellano verde e storia per onorare gli impegni prima di fine mandato»
DeMarchi Castelfranco inaugurazione nuova sede comando polizia municipale
DeMarchi Castelfranco inaugurazione nuova sede comando polizia municipale

CASTELFRANCO. Il progetto discusso, smussato, fatto e rifatto in consiglio comunale va avanti, ma quartiere Avenale resta diviso sulla sua nuova sede dell’associazione prevista a ridosso di casa ex Marcon, ora sede della polizia locale. «È una promessa che il vicesindaco Stefano Marcon deve mantenere prima della scadenza del proprio mandato, prevista per la prossima primavera», prende posizione il coordinamento Asolo-Castellana del forum nazionale Salviamo il Paesaggio. Su questo monolocale, che «impermeabilizzerà 100 metri quadrati» in un’area fragile perché vicina al torrente Avenale, si sono combattute lotte intestine all’interno dell’associazione fino ad arrivare alle dimissioni dell’allora presidente Enzo Venza. E si sono consumate intere notti in consiglio comunale fino a decidere di tirare comunque dritto. Ma Salviamo il Paesaggio non si arrende e si schiera con i contrari al progetto. «La nuova sede», sottolinea, «sarà costruita a ridosso di casa ex Marcon, dove si narra abbia dormito anche Napoleone, modificandone del tutto il prospetto nord. Sorgerà su un’area che negli ultimi 15 anni è stata più volte oggetto di esondazione». Si va avanti lo stesso, a detta del coordinamento, passando sopra al fatto che «il comitato di quartiere non è espressione di tutti i residenti e che ora usufruisce per le sue attività di altre strutture messe a disposizione dell’amministrazione comunale, altrettanto comode e spaziose». «L’importante», accusa Salviamo il Paesaggio, «è mantenere una promessa fatta a qualche affezionato elettore». Incuranti del fatto che spaziosissimi centri di quartiere (Borgo Asolo e Due Mulini) costruiti altrove abbiamo esaurito la loro funzione socializzante in una decina di anni. «Non bastano i muri, servono idee e buona volontà per fare quartiere». «Non costruire questa casetta», chiude Salviamo il Paesaggio, «comporterebbe indubbi vantaggi come il risparmio di denaro pubblico, la tutela di un’area verde tornata a vivere dopo anni di trascuratezza e incuria, la tutela di un edificio rurale, testimonianza storica del nostro passato e, ultima ma non meno importante, la salvaguardia di un paesaggio urbano che è bello così com’è senza ulteriori trasformazioni». (a.d.m.)

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso